Cosa fare se ci si ammala in vacanza

Ecco le regole basilari: comunicare alle strutture la positività e rimanere in quarantena per il periodo indicato

Cosa fare se ci si ammala in vacanza

La variante Delta interroga l’Europa e di conseguenza anche i viaggiatori che stanno per partire per la loro tanto sognata vacanza estiva. E sono molti coloro che non hanno ancora confermato le prenotazioni, o che addirittura le hanno disdette. Creando non pochi problemi al turismo, un settore già in crisi.

Vacanza last minute

L’annuncio del ritorno al coprifuoco notturno in località come Barcellona e Mykonos, oltre all’allerta lanciata dalla Farnesina riguardante i rischi che si corrono ad andare in vacanza all’estero, consigliando mete italiane, non hanno certo migliorato la situazione. Dopo i tanti turisti rimasti bloccati a Malta, in Grecia e infine a Dubai, sono sempre di più gli italiani che hanno rinunciato alla loro vacanza oltreconfine, facendo registrare un calo delle prenotazioni del 50%. Quella del 2021 sarà un’estate di viaggi last minute, scelti all’ultimo momento a seconda delle curve pandemiche dei vari Paesi e delle decisioni dei governi in fatto di sicurezza. Anche chi stava pensando di restare in Italia sembra abbia deciso di aspettare a prenotare, preoccupato da un ritorno alla zona gialla per alcune regioni. Al momento i Paesi con gli indicatori epidemiologici peggiori sono Croazia, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.

E chi dovesse comunque decidere per una vacanza all’estero, deve mettere in conto che, in caso di contagio, non potrà fare ritorno subito in Italia. Sarà infatti obbligato a quarantena e potrà tornare a casa solo alla fine del periodo di isolamento che avverrà in una struttura apposita, a spese del Paese ospitante. Uguale per coloro che sono venuti a contatto con i positivi. I giorni di quarantena variano da Paese a Paese. Solo in casi del tutto eccezionali potranno essere organizzati dalle ambasciate italiane dei voli per il ritorno.

Cosa succede in caso di positività

Non cambia molto neanche se si contrae il virus mentre siamo in vacanza in un’altra regione italiana. Il malato non potrà infatti salire a bordo di treni, navi o aerei e neanche viaggiare in macchina perché dovrà rispettare il periodo di quarantena. I tempi e i modi dell'isolamento verranno decisi dalle strutture sanitarie, alle quali sarà obbligatorio comunicare la positività. La quarantena verrà trascorsa in strutture apposite o nelle case-vacanza. Ancora non è chiaro come le strutture dovranno comportarsi nel caso in cui siano piene o aspettino l’arrivo di altri vacanzieri.

Al momento della prenotazione è possibile acquistare i biglietti con l’opzione che consente la cancellazione o la variazione della partenza, dietro al pagamento di un sovrapprezzo. O anche, come consigliato dalla Farnesina, stipulando una assicurazione che copra tutti i rischi legati al Covid. Queste, in caso di rinuncia, prevedono il rimborso totale. Per esempio, prenotando attraverso il sito booking viene data la possibilità di riservare camere che verranno rimborsate in caso di disdetta. Come consigliato dal Codacons, sarebbe buona regola inviare una raccomandata a/r a compagnie e hotel chiedendo il rimborso e allegando il certificato medico.

Nuove restrizioni nel Paese scelto

Se la meta scelta per la nostra vacanza dovesse improvvisamente introdurre nuove restrizioni, o anche limitazioni per i viaggiatori provenienti dall’Italia, come l’obbligo di quarantena all’arrivo, l’utente avrà diritto al rimborso integrale o a un voucher pari alla stessa cifra pagata. Anche senza il Green Pass è possibile mettersi in viaggio. Si tratta infatti di un certificato che attesta la vaccinazione contro il Covid, la guarigione o anche il risultato negativo di un tampone effettuato nelle ultime 48 ore. Grazie a questo si possono evitare quarantene e tamponi obbligatori per entrare nei Paesi dell'Unione europea e dell'area Schengen. Coloro che non riusciranno a scaricare il Green Pass dalle app Immuni e Io o dal sito www.dgc.gov.

it, potranno fino al 12 agosto utilizzare le certificazioni provvisorie rilasciate da Asl, farmacie, medici e hub. Dal 1° agosto dovrebbe entrare in vigore un nuovo decreto volto a estendere l’uso del Green Pass a tutti i mezzi pubblici di lunga percorrenza e quindi, treni, aerei e navi.

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