All'estero torna il coprifuoco nei luoghi simbolo della movida

Barcellona e Mykonos tornano al coprifuoco. Boom di disdette: gli italiani scelgono di restare dentro i confini

All'estero torna il coprifuoco nei luoghi simbolo della movida

La variante Delta e il boom di contagi che sta provocando in tutto il mondo fa paura, e non solo dal punto di vista sanitario ma anche da quello del turismo. Sono infatti tantissimi gli italiani che hanno deciso di disdire o di non confermare le loro vacanze oltreconfine, preoccupati all’idea di ammalarsi lontani da casa o di dover restare chiusi in albergo perché il Paese scelto ha deciso magari all’ultimo di chiudere tutto.

Boom di contagi e coprifuoco notturno

Già, perché alcune mete simbolo dell’estate, della movida e del divertimento hanno deciso di tornare al coprifuoco, o comunque a restrizioni di un certo peso. Stiamo parlando per esempio di Barcellona e di Mykonos. Per quanto riguarda la prima, la Corte Superiore di Giustizia della Catalogna ha autorizzato la reintroduzione del coprifuoco notturno, tra l'una e le sei del mattino, proposto dalla Generalitat per fermare la diffusione del Covid. La misura, che come riferisce El Pais entra in vigore da questo fine settimana, riguarda 161 comuni, tra cui appunto Barcellona, con un'incidenza di oltre 400 nuovi positivi ogni 100mila abitanti nell'ultima settimana. Nel provvedimento che dovrebbe servire a frenare il picco dei contagi della variante Delta, specialmente tra i giovani non vaccinati, sono comprese famose località balneari come Sitges e Salou. I nuovi contagi registrati in Catalogna sono il doppio della media spagnola e la regione risulta essere tra le più colpite d'Europa con oltre mille casi per 100mila abitanti.

In Spagna, da questo fine settimana circa 8 milioni di persone non potranno muoversi liberamente in alcune località nelle prime ore del mattino, a causa del boom di contagi che ha portato diverse regioni ad applicare un nuovo coprifuoco notturno. Il divieto di uscire di casa colpisce adesso il 16,9% della popolazione. Le ultime comunità autonome a disporre le restrizioni sono state la Catalogna e la Cantabria, e precedentemente quella Valenciana, che hanno ricevuto l'ok dei rispettivi Tribunali superiori di giustizia. Anche la Navarra ha reso noto che sta chiedendo l'autorizzazione giudiziaria per imporre il coprifuoco in quasi tutto il suo territorio, mentre è stata invece respinta quella che avrebbe voluto disporre l'Estremadura, la comunità autonoma nella parte sud-occidentale della Spagna che comprende le province di Cáceres e Badajoz.

Mykonos chiude tutto dall'1 alle 6

Anche Mykonos ha deciso di fare un passo indietro. In una delle più frequentate mete turistiche della Grecia sono state imposte cinque ore di coprifuoco notturno e altre restrizioni, sempre a causa di una impennata dei contagi da Covid. Secondo quanto riferito dai media locali, le autorità hanno disposto il coprifuoco dall'una di notte alle sei del mattino, oltre al divieto di suonare musica nei bar, nei ristoranti e nei locali notturni. Le misure, come ha spiegato il vice ministro della Protezione civile Nikos Hardalias, sono effettive da subito e si protrarranno fino al 26 luglio.

Hardalias ha fatto poi un appello: "Chiediamo ai residenti, ai turisti e agli imprenditori della nostra bellissima isola di seguire fedelmente le misure in modo che la diffusione del virus possa essere rapidamente controllata e Mykonos possa tornare alla normalità". Lo scorso 15 luglio il vice ministro aveva fatto sapere che i casi attivi nell'isola erano quadruplicati superando i 300 in una sola settimana.

Gli italiani fanno marcia indietro

Il rischio per molti connazionali è di riuscire a raggiungere la meta delle loro vacanze e rimanerne poi bloccati, senza possibilità di fare ritorno in tempi brevi in Italia. Un esempio, sono i molti ragazzi finiti in quarantena in Grecia, Malta e infine Dubai. Per loro un lungo calvario che ha trasformato la vacanza dei sogni in una vacanza da incubo. Malta starebbe lavorando al rimpatrio degli oltre 250 studenti italiani, tedeschi, spagnoli e francesi messi in quarantena perché risultati contagiati o perché entrati in contatto con soggetti positivi. I voli potrebbero partire già dalla prossima settimana, ma ancora non si è capito se potranno rientrare anche coloro che sono al momento positivi.

Intanto, proprio per queste notizie che giungono dall’estero, sono moltissimi gli italiani che hanno deciso nelle ultime ore di disdire o non confermare le loro prenotazioni oltreconfine. Già erano pochi inizialmente, adesso il numero è proprio crollato. Del resto la Farnesina ha preferito sconsigliare i viaggi oltreconfine, se non strettamente necessari. Il ministero degli Affari Esteri ha infatti diramato una circolare che mette in guardia i viaggiatori riguardo possibili e spiacevoli inconvenienti in caso di vacanze all’estero. Come si legge nel comunicato, “da gennaio 2020, perdura in tutto il mondo l'emergenza sanitaria causata da Covid-19. Tutti coloro che intendano recarsi all'estero indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, devono considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario".

La situazione

Quest’anno molti vacanzieri preferiranno i viaggi last minute, che si potranno decidere all’ultimo momento in base anche alla situazione pandemica e alle decisioni del Paese scelto. Sulla mappa del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, Ecdc, colorati di rosso e rosso scuro sono Spagna, Olanda, Cipro e Malta. In giallo troviamo invece il sud della Francia, l’Irlanda, il Belgio e alcune zone di Svezia, Finlandia e Danimarca.

Criticità anche in Grecia. L’Ecdc prevede nelle prossime settimane un forte rimbalzo del numero di casi, con quasi cinque volte più positivi giornalieri entro il primo agosto a causa della variante Delta e dell'allentamento delle restrizioni.

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