È finita l'odissea delle oltre mille persone a bordo della Costa Allegra, fermatasi lunedì a largo delle Seychelles per un incendio in sala macchine. La nave, trainata da due rimorchiatori, è entrata nel porto di Mahè. Dopo circa un'ora di manovra, i passeggeri hanno iniziato a scendere dalla nave.
In aeroporto tre charter sono stati messi a disposizione da Costa Crociere, mentre diplomatici di diverse nazionalità stanno accogliendo i 627 passeggeri e aiuteranno a rimpatriare quelli che hanno deciso di tornare a casa. Più della metà, 378 persone, però hanno scelto di continuare la vacanza e di restare sull'isola a spese della compagnia.
Al porto è arrivata anche la Croce Rossa con tende e ambulanze. In ogni caso tutti i 1049 a bordo - con un'età media di 55 anni - stanno bene, nonostante il caldo e la mancanza di acqua per lavarsi. "Paura? Sì, un pò, quando hanno dato l’allarme incendio. Poi più che altro abbiamo sofferto il disagio di non poterci lavare", racconta Aldo di Bergamo appena arrivato sul molo di Mahé. "Quando hanno dato l’allarme c’è stata gente che non si capacitava Poi ci hanno spiegato, e ci siamo rassegnati alla situazione".
Sul posto c'è anche il viceambasciatore italiano a Nairobi, Alberto La Bella, che commenta: "I colleghi dell’Unione Europea presenti a Mahè hanno apprezzato l’organizzazione per sbarco, accoglienza e rientro in patria predisposta da Costa Crociere. Oggi si può dire che la disavventura è finita. Va anche detto che non è da sottovalutare il rischio corso nelle ultime ore, perchè la nave ha attraversato nell’ Oceano Indiano un quadrante di mare considerato a rischio pirateria. Ma la rotta è stata costantemente tenuta sotto controllo da un pattugliatore delle autorità delle Seychelles, e seguita in modo costante da elicotteri".
Intanto il Codacons è già sul piede di guerra ed ha già avviato le pratiche per una nuova azione di risarcimento nei confronti di Carnival e Costa Crociere: "Appare chiaro a tutti come i viaggiatori a bordo della Costa Allegra abbiano subito ingenti danni, dalla vacanza rovinata alle condizioni precarie in cui hanno dovuto viaggiare negli ultimi giorni, passando per la paura subita a seguito dell'incendio scoppiato a bordo e alla deriva della nave nell'Oceano Indiano.
Tali danni, spiega il presidente Carlo Rienzi, dovranno essere adeguatamente risarciti, e se Costa Crociere si limiterà ad un indennizzo da elemosina come nel caso della Concordia, per i passeggeri si aprirebbe addirittura la possibilità di inserirsi nell'azione di gruppo avviata negli Usa a seguito del naufragio del Giglio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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