Coronavirus, il ministero ora spiega: ecco chi deve fare il tampone

Il ministero della Salute, attraverso la pubblicazione di un elenco, ha chiarito quali categorie di persone debbano essere sottoposte al tampone per il Covid-19

Coronavirus, il ministero ora spiega: ecco chi deve fare il tampone

Il ministero della Salute ha messo in chiaro quali persone debbano per necessità essere sottoposte a quello che in queste settimane abbiamo imparato a chiamare "tampone", lo strumento che serve per comprendere se si è positivi o negativi al Covid-19. Intanto per poter essere sottoposti al tampone, è doveroso che sussista una prescrizione medica od ospedaliera. Quella è la condizione di base.

Le persone che sono già risultate positive al Covid-19

C'è una specificazione, che vale la pena riportare subito, così come fatto dall'Adnkronos, e che riguarda le persone che risultano già essere positive al nuovo coronavirus: "... i pazienti che sono stati già confermati positivi non devono essere sottoposti ad ulteriori test diagnostici per Covid-19 fino al momento della guarigione clinica, che deve essere supportata da assenza di sintomi e tampone naso-faringeo ripetuto due volte a distanza di almeno 24 ore e risultati negativi per la presenza di SarsCov-2 prima della dimissione". E questa è la indicazione che va tenuta in considerazione per coloro che sanno già di essere positivi. Poi c'è un' elencazione esaustiva, che prevede delle vere e proprie categorie di riferimento.

I sintomatici, le persone a rischio e le ulteriori sotto-categorie

Una volta chiarito pure come un test sierologico non possa svolgere la medesima funzione di un tampone ("Il test sierologici per la rilevazione degli anticorpi al SarsCov2 sono molto importanti nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale, ma come attualmente anche l’Oms raccomanda, per il loro uso nell’attività diagnostica d’infezione in atto, necessitano di ulteriori evidenze sulle loro performance e utilità operativa), il ministero ha circoscritto, mediante una elencazione, i gruppi di persone che devono essere sottoposti al tampone: i sintomatici e le persone a rischio che sono state a contatto con chi presenta la sintomatologia propria del Covid-19; le persone ospedalizzate che hanno un'infezione respiratoria; le persone con un'infezione respiratoria che risiedono o dimorano presso le residenze destinate agli anziani o presso luoghi in ogni caso finalizzati alla lungodegenza.

Gli altri casi in cui il tampone è necessario

Esistono anche ulteriori fattispecie in cui il tampone è considerato necessario. Stando anche a quanto ripercorso da Repubblica, il tampone è previsto per "operatori sanitari esposti, operatori di servizi pubblici essenziali anche con sintomi lievi, lavoratori di Rsa asintomatici, persone fragili a causa di patologie croniche o comunque gravi come il cancro". Poi c'è un'ulteriore categoria, che potrebbe essere molto amplia: vengono citati infatti coloro che si trovano all'interno di una "comunità chiusa" e che hanno una sintomatologia riconducibile la Covid-19. Il consiglio generale, comunque sia, rimane quello di effettuare un tampone sui pazienti che palesano sintomi da malattia respiratoria. Quella rimane una delle spie centrali di questa storia.

Il parere positivo sul tampone in automobile

Un dibattito, in questo momento, sta riguardando i tamponi che gli operatori sanitari potranno effettuare mentre le persone sono in auto. La regione Liguria, per citare un caso, ha già dato l'ok. Si chiama "test-drive" e potrebbe essere messo in campo, per esempio, per coloro che, nonostante la pandemia, continuano a svolgere lavori essenziali e possono dunque allontanarsi da casa. E il ministero della Salute, attraverso la medesima circolare in cui ha spiegato chi deve fare il tampone, ha dato il suo benestare a questa modalità: si utilizzeranno "laboratori mobili" o "drive-in clinics", come specificato per esempio dall'agenzia Nova.

Ok a tamponi rapidi

Via libera dal ministero della Salute ai test molecolari veloci, ovvero i tamponi rapidi,

basati sulla rilevazione dei geni virali nelle secrezioni respiratorie. Questi - come spiega il Corriere - permetterebbero di ottenere risultati in tempi brevi. Lo stabilisce la nuova circolare del minsitero della Salute.

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