Il "fungo verde" e l'altra infezione parallela al Covid

Dopo il fungo nero, un'altra pandemia parallela mette in ansia l'India: si tratta dell'infezione da fungo verde che colpisce in prevalenza i malati di Covid o chi è appena guarito triplicando il rischio di morte

Il "fungo verde" e l'altra infezione parallela al Covid

L'India non trova pace: oltre ad una pandemia da Covid-19 fuori controllo e gli oltre 31mila contagi da "fungo nero", la mucormicosi, che ha fatto più di 2.100 vittime, arriva la notizia di un'altra infenzione funginea capace di attaccare l'uomo, quella da "fungo verde", triplicando il rischio di morte.

Di cosa si tratta

Chiamata tecnicamente Aspergillosi, è un'infezione causata da un tipo di muffa (fungo) che colpisce il sistema respiratorio ma i loro segni e la loro gravità variano notevolmente. La muffa che scatena le malattie, l'aspergillus, è ovunque, sia all'interno che all'esterno. La maggior parte dei ceppi di questa muffa sono innocui ma alcuni possono causare malattie gravi quando le persone con un sistema immunitario indebolito soprattutto come conseguenza dell'infezione da Covid. Come riportano i media indiani, qualche giorno fa il fungo verde, che causa perdite di sangue dal naso, febbre molto alta, e perdita di peso, ha colpito un uomo di 34 anni guarito dal Covid 19 che è stato immediatamente trasferito su un elicottero ambulanza a Mumbai per ricevere tutte le cure del caso.

Correlazioni con il Covid

Come nel caso del fungo nero di cui ci siamo occupati il mese scorso (qui il nostro articolo), sembra quindi esserci una chiara correlazione con il Coronavirus: in particolare, sia nella mucormicosi che nel caso di questo nuovo tipo di fungo, i pazienti che hanno superato il Covid verrebbero più facilmente colpiti perché il loro organismo è ancora particolarmente provato e maggiormente immunodepresso. Secondo gli esperti, il fungo verde potrebbe triplicare il rischio di morte in alcuni pazienti ad alto rischio. Alcuni scienziati dell'Albany Medical Center nello Stato di New York, hanno scoperto che la condizione si è verificata nel 13,5% dei pazienti ricoverati in ospedale con Covid grazie a 19 studi che hanno rilevato 1.421 pazienti in tutto il mondo con aspergillosi polmonare associata a Covid-19 (CAPA).

"Causa preoccupazione"

Il professor David Denning, amministratore delegato del Fondo d'azione globale per le infezioni fungine ed esperto di aspergillosi presso l'Università di Manchester, ha affermato al The Sun che la mancanza di non aver scoperto altri casi in India è "preoccupante". "La consapevolezza del CAPA è stata evidenziata nel 2020 da molti esperti, ma questo non sembrava tradursi in una preparazione diagnostica per il Covid grave in India. L'esplosione dei casi di mucormicosi (il cosiddetto fungo nero) è stata inaspettata ma il CAPA era previsto anche se, a quanto pare, finora era mancato". L'esperto ha messo in dubbio quanti dei 390mila morti di Covid in India potrebbero effettivamente essere dovuti al fungo verde. "Dato l'uso diffuso di corticosteroidi e la natura onnipresente del 'fungo verde' Aspergillus, probabilmente si tratta di decine di migliaia".

Gli scienziati che studiano la malattia funginea presso l'Institute of Medical Education and Research, in India, hanno anche scoperto che il rischio di morire di CAPA è 2,8 volte superiore nei pazienti gravemente malati di Covi: a tal proposito, è stato pubblicato un documento sul legame tra il fungo verde e il Covid con la conclusione che potrebbe portare a "lunghe degenze ospedaliere. I pazienti con CAPA hanno un'alta probabilità di mortalità e la diagnosi precoce con una terapia tempestiva deve essere garantita per gestire in modo ottimale questi pazienti", hanno spiegato.

Fungo nero, mortalità fra 50 e 80% in più

Contestualmente, come detto, c'è anche la pandemia parallela del fungo nero scoperta alcune settimane fa che porta il tasso di mortalità raggiunto tra il 50 e l’80%, un numero altissimo: come riportato da Repubblica, il ministero della Salute indiano ha inviato una lettera a tutti gli Stati con linee guida per prognosi e cura secondo il Consiglio indiano per la ricerca medica di questa malattia definita come “seria ma rara” dal Centro per il controllo delle malattie americano (Cdc). Anche se è rara nel mondo, in India è diffusa addirittura 70 volte più che in altri luoghi della Terra. Attenzione: è una malattia che non riguarda il Covid-19, esiste già da anni ma sta mettendo in ginocchio il Paese indiano per la somma di diversi fattori che ne rendono possibile lo sviluppo, tra cui l'umidità, il diabete e gli steroidi.

Secondo i medici, gli ammalati di diabete che assumono steroidi sono i più esposti al rischio di contrarre il fungo perché il loro effetto collaterale è l'abbassamento del sistema immunitario già alterato dalla presenza del virus. Negli ultimi mesi, infatti, l'uso di steroidi contro il Covid-19 è stato massiccio per colpa degli ospedali sotto pressione e il contagio fuori controllo.

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