In India la pandemia parallela del fungo nero

In India, i pazienti più fragili colpiti dal Covid rischiano di contrarre il "fungo nero", malattia che colpisce i diabetici e chi fa un uso importante di steroidi: il tasso di mortalità oscilla tra il 50 e l'80%

In India la pandemia parallela del fungo nero

L'India è alle prese con una doppia crisi sanitaria: oltre al Coronavirus che miete quotidianamente centinaia di vittime, preoccupa l'aumento dei casi di murcomicosi, un'infezione rara e talvolta letale conosciuta come "fungo nero". Di solito se ne registrano poche decine di casi all'anno ma adesso si è rilevato un aumento nei pazienti di Covid-19 quando sono affetti da altre patologie, in particolare il diabete e le sue complicanze.

Quali sono i sintomi

Le autorità indiane hanno finora rilevato un totale di 8.848 casi con 250 morti accertati e, visto il rapido aumento della sua incidenza, il governo sta inviando un farmaco specifico contro questa terribile malattia, l'amfotericina B (un antimicotico), ai sette Stati più colpiti dove ormai è pandemia conclamata mentre viene chiamata “malattia notificabile” nel resto del Paese. I sintomi sono chiari e riguardano alcune parti del visto e degli occhi: sangue dal naso, occhio gonfio, palpebra pendula, vista appannata e qualche chiazza scura attorno al naso, indice di necrosi. Questa pandemia che potremmo definire "parallela" approfitta dell'abbassamento delle difese immunitarie nei pazienti di Covid-19 già abbastanza provati dal virus. allarmando un’India già alle prese con il dilagare del coronavirus. Nei pazienti più gravi l'effetto dell'amfotericina B è nullo e l'unica cosa da fare è un intervento chirurgico per rimuovere l'occhio e, in casi più rari, anche l’osso mandibolare, unico modo per impedire al fungo di raggiungere il cervello.

Ecco i tre fattori di rischio

Il tasso di mortalità raggiunto da quest'infezione è altissimo e compresto tra il 50 e l’80%: come riportato da Repubblica, il ministero della Salute ha inviato una lettera a tutti gli Stati con linee guida per prognosi e cura secondo il Consiglio indiano per la ricerca medica di questa malattia definita come “seria ma rara” dal Centro per il controllo delle malattie americano (Cdc). Anche se è rara nel mondo, in India è diffusa addirittura 70 volte più che in altri luoghi della Terra. Attenzione: è una malattia che non riguarda il Covid-19, esiste già da anni ma sta mettendo in ginocchio il Paese indiano per la somma di diversi fattori che ne rendono possibile lo sviluppo, tra cui l'umidità, il diabete e gli steroidi. Secondo i medici, gli ammalati di diabete che assumono steroidi sono i più esposti al rischio di contrarre il fungo perché il loro effetto collaterale è l'abbassamento del sistema immunitario già alterato dalla presenza del virus. Negli ultimi mesi, infatti, l'uso di steroidi contro il Covid-19 è stato massiccio per colpa degli ospedali sotto pressione e il contagio fuori controllo.

Malattia non contagiosa

Altro motivo per non allarmarsi, almeno in Italia ed Europa, è che si tratta di una malattia non contagiosa, non può diffondersi dal contatto tra esseri umani o animali ma si diffonde da spore fungine presenti nell'aria o nell'ambiente e che sono quasi impossibili da evitare.

"Batteri e funghi sono già presenti nel nostro corpo, ma sono tenuti sotto controllo dal sistema immunitario del corpo", ha affermato KBhujang Shetty, capo del Narayana Nethralaya, un ospedale oculistico specializzato. "Quando il sistema immunitario va giù a causa del trattamento del cancro, del diabete o dell'uso di steroidi, questi organismi prendono il sopravvento e si moltiplicano".

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