"I farmaci giusti contro il virus". Quando ci sarà la nuova cura

Nel corso di un'intervista, Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto Humanitas di Milano, ha affermato che molto probabilmente entro fine anno avremo una cura contro il Covid

"I farmaci giusti contro il virus". Quando ci sarà la nuova cura

Una cura contro il Covid entro fine anno. Lo ha affermato al Corriere della Sera Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto Humanitas di Milano e professore emerito all'Humanitas University. “Ci sono stati purtroppo diversi insuccessi: per esempio vecchi antivirali, ivermectina, colchicina, la combinazione azitromicina-idrossiclorochina non hanno retto alle verifiche di sperimentazioni rigorose, sebbene avessero dato speranze in studi osservazionali limitati a poche decine o centinaia di soggetti”, ha spiegato l'immunologo, facendo il punto della situazione in merito ad una futura cura contro il virus.

In realtà non è strano perché questi studi possono avere valore se generano ipotesi, ma le ipotesi però vanno poi verificate in studi prospettici rigorosi, altrimenti si rischia di dare tossicità ai pazienti”, ha aggiunto Mantovani, che sottolinea: “Serve cautela, ancora di più se queste sperimentazioni non vengono pubblicate da riviste scientifiche accreditate. Un altro caso paradigmatico è stato quelle del siero iperimmune sul quale il National Health Institute americano ha sospeso la sperimentazione nei pazienti ambulatoriali per mancanza di efficacia”. Alla domanda sull’impiego del cortisone per combattere il virus, Mantovani ha spiegato come l’efficacia di farmaci cortisonici dipenda dal paziente. “Il desametasone, e per estensione i cortisonici, si è dimostrato attivo su pazienti con insufficienza respiratoria e bisogno di assistenza respiratoria”, ha spiegato il professore, “mentre in altre condizioni i dati suggeriscono che possa addirittura essere nocivo. Questo viene chiaramente detto dalle linee-guida Idsa (Infectious Disease Society of America), che sono molto rigorose e rappresentano un punto di riferimento".

Mantovani si è infine espresso sui vaccini, in particolar modo sul controverso vaccino AstraZeneca. "Capisco l’esitazione di fronte a messaggi contraddittori, che generano incertezza”, ha dichiarato il medico, che pur confermando i casi di trombosi avvenuti in soggetti appena vaccinati, si dice tranquillo sul vaccino anglo-svedese.“Bene che si analizzino tutti i dati disponibili su possibili eventi avversi in giovani donne, a protezione della salute pubblica. I casi gravi di trombosi osservati in relazione al vaccino potrebbero essere forse causati dalla formazione di autoanticorpi, come succede in rarissimi casi, durante trattamenti con eparina. [...

] In Gran Bretagna non si è osservato un eccesso di eventi tromboembolici nei 20 milioni di persone vaccinate con Oxford AstraZeneca rispetto ai vaccinati con BioNTech Pfizer e rispetto a quanto normalmente atteso. In Humanitas abbiamo vaccinato oltre 22 mila persone senza problemi inattesi. Aspettiamo altri dati, ma tre giovani donne della mia famiglia si sono vaccinate con Oxford AstraZeneca e io sono tranquillo".

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