Risalgono i contagi ed i ricoveri ordinari relativi ai casi di Sars-Cov-2, tuttavia, secondo gli ultimi dati raccolti, risultano in calo gli accessi alle terapie intensive. Insomma, come appurato in queste ultime settimane, vi è stata una risalita della curva per quanto riguarda la diffusione del virus, ma sono molto meno i casi gravi che portano al ricovero nei reparti di terapia intensiva.
Secondo l'ultimo bollettino diffuso oggi, giorno in cui sono stati effettuati 641.896 i tamponi molecolari e antigenici, il tasso di positività si attesta intorno al 15,01%. Un dato stabile rispetto a quanto emerso ieri, quando è stato rilevato un tasso di positività del 14,9%. Il bollettino di oggi riporta 96.365 nuovi positivi, con 197 decessi. Sono 241 i nuovi pazienti ricoverati nei reparti ordinari, ma fa sperare il fatto che risultino meno 8 pazienti in terapia intensiva.
Stando a quanto dichiarato alcuni giorni fa da Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la pressione sugli ospedali è oramai divenuta stabile."La pressione sul sistema sanitario è modificata dalla variante Omicron, che è sì più diffusiva ed è vero che infetta anche persone che possono avere una copertura vaccinale completa con tre dosi, però dal punto di vista clinico è più modesta", ha dichiarato Clementi all'AdnKronos. E ancora: "Non capirei un allarme adesso. Ci si potrebbe preoccupare nel momento in cui si riconoscesse che il virus muta di nuovo".
Anche gli esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) hanno confermato una diminuzione degli accessi nelle terapie intensive. A inizio di questo mese, il matematico Giovanni Sebastiani del Cnr ha spiegato a Il Sole 24 Ore che la frenata dei ricoveri in Uti è cominciata nel corso della prima settimana di marzo.
Intanto il governo sta decidendo sulla possibilità di estendere la
cosiddetta quarta dose non solo agli immunocompromessi ma anche agli anziani. Si tratta di un argomento che, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, sarà affrontato nei prossimi giorni con la comunità scientifica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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