«C.P. Company vestirà i giovani di buona famiglia»

Quanto vale una storia vera? Tantissimo soprattutto se racconta l'essenza di un marchio che esprime la sapienza italiana nel maneggiare l'arte di ascoltare le emozioni per allontanarsi dal conformismo. C.P. Company compie 40 anni e si lascia celebrare dal suo più entusiasta estimatore, Enzo Fusco, designer-imprenditore, presidente della FGF Industry, che anni fa ha incluso nell'orbita dei suoi marchi questo brand dalla spiccata personalità, che viaggia nel tempo superando le mode. «Festeggiamo un marchio conosciuto in tutto il mondo, che piace trasversalmente e a tutte le età, che trasmette i valori della modernità e della qualità» afferma il pragmatico Fusco che non nasconde l'emozione di chi si è preso amorevolmente cura di qualcosa di prezioso, ha fatto molti investimenti e ora si aspetta il dovuto ritorno anche in termini economici. Per questo la celebrazione nei giorni di Pitti Uomo, negli spazi della Dogana a Firenze, avviene attraverso l'allestimento di 40 manichini che indossano altrettanti modelli iconici della storia di C.P.Company. E poi tre edizioni della mitica Goggle Jacket, il simbolo dell'eccellenza del marchio, realizzata in materiali inediti. «Dopo anni di sacrifici, i mercati esteri cominciano a darci soddisfazioni e per questo nel futuro guardiamo allo sviluppo dell'export» dice Fusco che nella sua visione di designer si trova concorde con la filosofia di C.P.Company: funzionalità con estetica, bellezza, ricerca, sartorialità e scienza, verità del prodotto ma anche sogno. Enzo Fusco non ha dubbi: ogni scelta deve essere meditata senza dimenticare l'istinto creativo. Una visione che coinvolge i protagonisti della FGF Industry con sede a Montegalda, tra Padova e Vicenza, e in primis la famiglia: la moglie Silvana, la figlia Federica e il marito Giuseppe. Da qui FGF - acronimo di Fusco, Giuseppe, Federica - che possiede i brand Design by Enzo Fusco, C.P.Company, BPD (Be Proud of this Dress) e Ten C mentre in licenza gestisce il marchio Blauer.

Il futuro? «Traghettare un brand che ha un così importante passato e un'allure perfetta per le persone perbene, verso l'universo dei giovani di buona famiglia» dice il patron di una realtà industriale che spaziando dall'uomo, alla donna al bambino, agli accessori, produce 500mila capi all'anno per oltre 2mila clienti.

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