‘Affinché’ ha infiammato la politica della città di Cremona. La mostra di Nicoletta Ceccoli, organizzata dall’associazione Tapirulan e patrocinata dal Comune, si è trovata al centro di polemiche per i contenuti delle immagini sparse per la città al posto delle affissioni pubblicitarie. Dalla "bimba che sgozza il peluche" a "fatine sadiche" fino ad altre illustrazioni dall'interpretazione controversa. L'esposizione diffusa ha suscitato le proteste dell'opposizione di centrodestra sfociate in un ordine del giorno in cui si chiede l’istituzione di un Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Cremona, per tutelare i diritti dei minori.
E a schierarsi contro 'Affiche' è l'intera compagine leghista cremonese. "L’opera della Ceccoli, che lei stessa ha definito controversa, è caratterizzata da illustrazioni che fanno dell’infanzia un luogo pericoloso da cui difendersi e per cui le piccole protagoniste si sono fatte già dominatrici. Una mostra che mette il dubbio sulla possibilità del bene e dell’amore, insinuando che nascondono sempre un altro volto malvagio e a dire che la gratuità non esiste, che c’è sempre un secondo fine. In relazione all’iniziativa, in collaborazione con il Comune di Cremona, che tra l’altro non è passata in Commissione Cultura, sottolineiamo come ancora una volta l’amministrazione comunale metta in atto iniziative che possano originare polemiche sul piano del metodo e del merito. Soprattutto in un periodo come quello che stiamo attraversando, caratterizzato da ansia e confusione, vissuto sia dagli adulti che dai più piccoli con un senso di angoscia, anche a causa dell’emergenza sanitaria e delle pericolose sollecitazioni del mondo virtuale (e di un paio di giorni fa la sconvolgente notizia del suicidio di un bambino di 11 anni a Napoli, vittima di un inquietante ‘gioco’ on line), ci chiediamo se fosse opportuno aderire a questa iniziativa da parte del Comune di Cremona, senza coinvolgere le commissioni interessate e il Consiglio Comunale", ha tuonato, intervistata da La Provincia di Cremona, allibita la consigliera comunale della Lega Simona Sommi.
Più duro, invece, il capogruppo del Carroccio Alessandro Zagni che su Facebook pubblica una delle foto incriminate e scrive: "Bambine tengono in mano conigli sgozzati sui manifesti in città. Una mostra itinerante per i bambini organizzata dal Comune. Ma cosa hanno in testa i nostri amministratori?". Il senso del commento lo spiega il capogruppo leghista al IlGiornale.it. "Noi, come opposizione, non contestiamo il valore artistico delle opere esposte, ma il modello pedagocico fatto passare dal Comune, che non solo ha finanziato economicamente l'iniziativa, ma ha anche organizzato una biciclettata in occasione dell'opening della mostra, coinvolgendo proprio i bambini. Minori messi di fronte ad opere a dir poco ambigue e che per la stessa autrice necessitano di essere spiegate. Tutto senza una corretta mediazione che potesse tutelare la sensibilità dei bimbi. Un approccio educativo, non nuovo a questi inciampi, che non possiamo più lasciare passare", ha concluso Zagni.
Anche Francesca Gazzina, di Fratelli d’Italia, ci va giù pesante criticando le atmosfere disturbanti delle immagini avallate dall'amministrazione comunale. "Le sue opere dal sapore fiabesco hanno come soggetto principalmente bambine dallo sguardo a volte ieratico, altre sensuale, altre disilluso, ma spesso, come dice l’autrice stessa in alcune interviste rilasciate ‘Scelgo tonalità rassicuranti, che rimandano al mondo dell’infanzia, a cui associo temi più disturbanti’, con riferimenti sadici, sadomaso e horror. Lungi da noi criticare la linea ispiratrice dell’artista, tanto meno la sua libertà d’espressione, il nostro disappunto, è che siano su strada pubblica, alla vista anche di piccoli occhi sensibili, catturati da un linguaggio grafico a loro comprensibile ma dal significato opposto e non consono a quello ai bambini. Ci chiediamo, ancora una volta, come questo evidente inciampo culturale sia stato avallato dall’amministrazione Galimberti che si auto-promuove sempre per una presunta sensibilità sociale, e che troppo spesso cede in nome di un progressismo senza remore e controllo, fino ad un’evidente forzatura delle sensibilità di tutti i cittadini, in questo caso, addirittura nei confronti dei più fragili: i bambini".
L'indignazione non risparmia nemmeno i più moderati, come Maria Vittoria Ceraso. Anche la consigliera della lista civica Viva Cremona insiste sulla responsabilità della giunta cremonese di sinistra che è solita sbandierare la propria sensibilità sociale, in particolare proprio verso i minori. “Non è la prima volta che la città di Cremona si trova al centro di polemiche riportate anche sui media nazionali per iniziative patrocinate dal Comune di Cremona relative ad attività di sensibilizzazione, informazione, educazione rivolte anche a bambini” commenta Ceraso. A inquietare la consigliera è il tema delle opere, definite dalla stessa autrice, Nicoletta Ceccoli, illustrazioni che parlano di innocenza tradita, del bene come di qualcosa che ha sempre un volto oscuro in sé, di fatine sadiche e di giochi sadomaso. Ma il problema è che "questi manifesti con bambine che tengono in mano conigli sgozzati o che seviziano sadicamente i loro pupazzi, sono stati appesi anche davanti alle scuole cittadine”, continua Ceraso. E secondo la cosigliera civica il punto non è politico, però.
"Non c'entra il gusto personale della destra o della sinistra o il decidere se andare o meno a vedere la mostra, visto che la stessa è esposta in luoghi pubblici visibili a tutti, ma quale messaggio vuole dare il Comune ai suoi cittadini e ai loro figli visto che è la stessa autrice a confermare il contenuto controverso della sua opera e che spetta al settore Cultura scegliere quali progetti finanziare in quanto ritenuti coerenti con gli indirizzi dati da questa Amministrazione", ha chiosato Ceraso.
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