"Criminale? Non fu diffamazione". E i giudici assolvono Vittorio Sgarbi

Un funzionario sardo aveva denunciato Vittorio Sgarbi per diffamazione a mezzo stampa: la Corte d'Appello ha assolto il critico d'arte

"Criminale? Non fu diffamazione". E i giudici assolvono Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi è stato assolto in appello dall'accusa di diffamazione a mezzo stampa portata avanti da un funzionario della Regione Sardegna. In quel periodo, il critico d'arte era residente a Calascibetta, piccolo comune della provincia di Enna, e quindi il secondo grado del giudizio si è svolto presso la Corte d'appello di Caltanissetta, dove Vittorio Sgarbi è stato assistito dagli avvocati Gianpaolo Cicconi, del foro di Macerata, e da Giovanni Di Giovanni, del foro di Caltanissetta.

La denuncia nasce da un'intervista piuttosto caustica rilasciata da Vittorio Sgarbi e pubblicata su YouTube, nel corso della quale il critico d'arte definiva l'ingegnere denunciante un "criminale". Il contesto nel quale si inseriva l'intervista del critico d'arte riguardava la realizzazione di un ponte in località Poggio dei Pini a Capoterra, in provincia di Cagliari, osteggiato dai cittadini, dal Comune di Capoterra e dalla stessa cooperativa che gestisce il complesso residenziale, perché qui la Regione Sardegna, voleva realizzare, in area sottoposta a un duplice vincolo paesaggistico e in coda ad un lago, un viadotto in cemento armato precompresso alto 7 metri e lungo 120 metri del costo di oltre 7 milioni di euro. Vittorio Sgarbi si era fatto megafono della loro protesta, definendo il denunciante "uno che distrugge l'ambiente e che vuole montare un ponte in cemento armato per soli 7 milioni di euro", nonché "un funzionario traditore, un imbecille, un pazzo".

Il critico d'arte era stato condannato in primo grado dal tribunale di Enna per diffamazione aggravata. Era quindi stato obbligato dal tribunale al pagamento di 800 euro, oltre che al pagamento delle spese legali e al risarcimento in favore della parte civile. Tuttavia, la Corte d'appello di Caltanissetta ha ribaltato la decisione, accogliendo l'istanza dei due legali di Sgarbi secondo i quali la denuncia presentata dall'ingegnere sardo era irrituale e, dunque, invalida.

Nel frattempo, per quanto riguarda quel ponte, in un primo tempo il Tar aveva accolto l'istanza del comitato contrario alla realizzazione del ponte ma il Consiglio di Stato ha ribaltato quella decisione.

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