Gli ultimi sondaggi di Eurobarometro, effettuati tra luglio e agosto, certificano che gli italiani sono ormai, tra tutti i cittadini europei, quelli con il più alto tasso di sfiducia nei confronti dell’Unione. I mesi appena trascorsi, segnati dalla pandemia, dai confinamenti e dalle ricadute economiche dei primi due, hanno infatti determinato un vero e proprio crollo dell’affidabilità dell’Unione agli occhi degli abitanti del Belpaese. Rispetto all'ultima rilevazione dell'autunno 2019, nel dettaglio, la fiducia degli italiani verso le istituzioni comunitarie è crollata di dieci punti percentuali.
L’infuriare dell’epidemia di Covid e la risposta approntata dalla Commissione e dagli altri organi Ue, presumibilmente percepita dalla popolazione dello Stivale come tardiva e inefficace, hanno appunto fatto precipitare al 28% il tasso di fiducia degli italiani nel governo comunitario, equivalente al dato più basso di tutto il Vecchio continente. Leggermente più sodisfatti nei riguardi di Bruxelles, riporta la rilevazione, sono i francesi (30%) e i greci (32%).
Gli italiani, prosegue il rapporto di Eurobarometro, si guadagnano anche la palma di popolazione più esplicitamente insoddisfatta nei confronti dell’Unione. Il 58% degli abitanti dello Stivale ha infatti manifestato ai sondaggisti tale sentimento negativo.
Nel Belpaese, mette in risalto l’indagine statistica, si è registrato un ulteriore record negativo per quanto riguarda il sentimento di appartenenza all’Unione. Appena il 48% dei cittadini ha appunto manifestato convintamente tale senso di appartenenza, toccando il punto più basso in tutta l’'Europa.
Appurati i dati citati, gli analisti di Eurobarometro non hanno potuto fare altro che constatare che Italia è l'unico Paese nell'Unione in cui la maggioranza dei cittadini non si sente europea. Gli Stati membri in cui, al contrario, l’attaccamento degli abitanti alle istituzioni di Bruxelles è prepotentemente maggioritario, ossia superiore alla media continentale del 70%, sono Irlanda e Lussemburgo (entrambi all’89%).
Gli italiani si avvicinano invece alla media Ue per quanto riguarda l’individuazione delle priorità che le istituzioni comunitarie dovrebbero considerare nel corso della pandemia. Gli obiettivi principali che Bruxelles dovrebbe perseguire nei prossimi mesi sono infatti abbastanza condivisi tra tutti gli abitanti del Vecchio continente, con il 35% degli italiani e il 37% degli europei d’accordo sul fatto che la prima cosa che Bruxelles dovrebbe fare ora sia reperire le risorse finanziarie per trovare un vaccino anti-Covid.
Le successive priorità sostanzialmente condivise dagli italiani e dal resto della popolazione Ue corrispondono alla necessità che Bruxelles sviluppi una strategia per affrontare una crisi simile in futuro (richiesta dal 33% dei cittadini del Belpaese e dal 37% degli europei) e che gli organi di governo continentali si dotino di una politica comune per la sanità (31% italiani, 30% europei).
L’ultimo dato rilevante evidenziato dal recente dossier Eurobarometro torna però a rimarcare delle differenze tra gli italiani e gli altri europei, stavolta circa la percezione delle conseguenze delle restrizioni anti-contagio. Il dossier, in particolare, segnala che, mediamente, il 31% degli europei ritiene che i mesi dei confinamenti nazionali anti-infezioni siano stati abbastanza facili da affrontare, mentre gli italiani hanno denunciato, al contrario, di avere sofferto pesanti difficoltà nel medesimo periodo.
Ben il 39% dei residenti nello Stivale ha appunto rimarcato di avere vissuto con estrema apprensione e sofferenza l’imposizione dei coprifuoco e dei divieti alle attività economiche, a dimostrazione che l’epidemia ha provocato in Italia ferite ben più profonde di quelle lasciate sulle vite degli abitanti di altre nazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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