La procura di Genova ha inserito venti persone nel registro degli indagati per il crollo del viadotto Morandi, avvenuto lo scorso 14 agosto. Si tratta dei vertici di Autostrade per l’Italia, di alcuni tecnici e funzionari del Ministero per le Infrastrutture e Trasporti e degli enti che avrebbero dovuto vigilare sulla sicurezza dell'infrastruttura. Doveroso precisare che l'avviso di garanzia non è assolutamente una "condanna" ma un atto dovuto che consente alla procura di indagare e ai soggetti interessati di potersi difendere. Tecnicamente, poi, questo passaggio consente agli inquirenti di svolgere un incidente probatorio necessario al proseguio delle indagini. Come ha chiarito il procuratore di Genova, Francesco Cozzi, non è escluso che altre persone possano essere aggiunte al registro degli indagati.
Vediamo chi sono, al momento, le persone che la procura ha inserito nell'elenco delle persone sottoposte a indagine per il crollo del ponte. L’ad di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, il direttore centrale Operazioni Paolo Berti, il responsabile Manutenzioni Michele Donferri Mitelli, Stefano Marigliani (direttore del primo tronco di Genova di Autostrade), Riccardo Rigacci (predecessore di Marigliani), Paolo Strazzullo, responsabile del progetto di “retrofitting” (nuove tecnologie aggiunte per allungare la vita di una struttura); Mario Bergamo (ex direttore Manutenzioni di Autostrade); Massimo Meliani (responsabile ponti e gallerie).
Risultano indagati anche alcuni alti dirigenti e tecnici del Ministero che sono entrati in relazione con la ristrutturazione del ponte: Vincenzo Cinelli, responsabile della Direzione generale vigilanza autostradale del Ministero (nominato nel 2014 su proposta dell’ex ministro Delrio e confermato da Toninelli). Bruno Santoro, dirigente di divisione della vigilanza; Carmine Testa, capo dell’ufficio ispettivo territoriale; Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche di Piemonte, Liguria e Val d’Aosta. Salvatore Bonaccorso e Giuseppe Sisca (collaboratori di Ferrazza); Carmine Testa, capo Ufficio ispettivo.
Tra gli indagati c'è anche un professore universitario, Antonio Brencich (docente del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale) e l’ingegner
Mario Servetto. Erano stati loro a firmare, come consulenti del ministero, il parere tecnico sull’appalto del ponte. L'elenco degli indagati comprende anche altri quattro nomi, ma con minori responsabilità.
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