Enrico Lucci le cose non le manda mica a dire. E la sua analisi sul fenomeno immigrazione, sul crescente consenso per la linea dura sui migranti e sulle decisioni del governo è una lucida stilettata diretta a tutta la sinistra.
“Una persona che arriva dal Ghana – dice l’ex Iena in una intervista a Vanity Fair - non ha gli stessi diritti di un italiano che aspetta da 15 anni una casa popolare. Bisognava avere le palle di spiegarlo e di spiegarlo bene”. Ma la sinistra tutta non l’ha fatto.
Per Lucci è in vista una nuova avventura in tv con il nuovo programma “Realiti Sciò”. Ma il fulcro della sua intervista è proprio sull’immigrazione. E su quello che non ha fatto la sinistra, che non ha capito come “l’arrivo di migliaia di disperati avrebbe dato il via a una guerra tra poveri. I tanti reietti che abbiamo in Occidente e che guardavano alla sinistra non si sono sentiti protetti”.
Quei “reietti” sono i cittadini che abitano alle periferie delle città italiane e che più di altri vivono i disagi dell’emergenza immigrazione. “Ed è fatale che sentendosi indifesi dalle loro periferie – dice Lucci – si siano rivolti a chi dice (e magari afferma soltanto senza muovere un dito) di volerli difendere. La sinistra degli studiosi e dei capalbiesi non ha capito nulla di quel che stava accadendo”. Colpito e affondato. “Se non sei credibile – continua - e ti ripari dietro a un buonismo da quattro soldi è ovvio che arrivi poi uno come Salvini, dica sistemo tutto io e vinca in cinque secondi”.
Secondo Lucci “la migrazione nel mare andava interrotta perché è illegale e criminale”. Certo, il conduttore e ex Iena non lo dice da posizioni leghiste. Non sembra chiudere le porte allo straniero. "Gli uomini che viaggiano sono senz’altro nostri fratelli – spiega - perché i razzisti e gli xenofobi ci ripugnano, ma non è quello il modo di venire in Europa”. Il motivo? Semplice: arrivare su un barcone è “pericoloso”.
“Non si arriva sui barconi perché è pericoloso e il Mediterraneo
è pieno di morti innocenti”. E ancora: “La sinistra non ha avuto il coraggio di ribadire cose ovvie e neanche i coglioni di mandare le navi militari in Siria a salvare chi stava scappando da guerre vere e torture”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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