"Curarsi solo con la tachipirina è stato un disastro"

Un fuorionda a «Report» inguaia Speranza. L'esperto Suter: «Forse evitabili migliaia di morti»

"Curarsi solo con la tachipirina è stato un disastro"

«Soltanto con questa norma credo che avremmo risparmiato migliaia di morti». Deflagrano come una bomba le parole del professor Fredy Suter, ex primario dell'Unità di Malattie infettive degli allora Ospedali Riuniti di Bergamo alla telecamera (spenta) di Report mentre difende l'utilizzo degli antinfiammatori come l'Aulin al posto di «tachipirina e vigile attesa», il tanto discusso protocollo ministeriale oggetto di ricorsi e controricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Insieme a Giuseppe Remuzzi direttore scientifico del Mario Negri, Suter è autore di un protocollo per la terapia domiciliare a base di antinfiammatori, attualmente all'attenzione dell'Aifa. Un protocollo che sarebbe in grado di diminuire le ospedalizzazioni del 90%. La pubblicazione risale al giugno 2021, ma già oltre un anno prima erano noti i risultati di un precedente lavoro sulla prima ondata, pubblicato su Clinical and Medical Investigations dal titolo «A recurrent question from a primary care physician: How should I treat my Covid-19 patients at home?», in cui veniva fin da allora evidenziato come il paracetamolo fornito ai primi sintomi fosse «meno preferibile» rispetto agli antinfiammatori (i cosiddetti Fans) «data la sua attività antinfiammatoria relativamente blanda». Nell'ultimo studio di otto mesi si ipotizza persino un possibile effetto controproducente della tachipirina, che potrebbe «esacerbare» il Covid, ovvero aggravarlo, poiché «riduce i livelli di glutatione plasmatico e tissutale». Possibile che per due anni i medici di famiglia, orientati da raccomandazioni governative, abbiano prescritto un farmaco capace di inasprire, piuttosto che curare, i sintomi della malattia? Suter, nell'intervista a Report fornisce risposte «diplomatiche», ma se fosse confermato sarebbe un disastro sanitario senza precedenti. Lo studio di Suter e Remuzzi contro la tachipirina fa perno su una pubblicazione molto citata a livello internazionale, di altri due professori universitari (Carmela Fimognari di Bologna e Piero Sestili di Urbino) intitolata Consumo di glutatione indotto da paracetamolo: esiste un legame con una grave malattia da Covid-19?, in cui si sostiene che l'uso preferenziale del paracetamolo nel Covid-19 come alternativa più sicura ai Fans dovrebbe essere attentamente riconsiderato». Risale all'ottobre 2020, quasi un anno e mezzo e decine di migliaia di morti fa. Raggiunto telefonicamente, il professor Sestili ci dice: «Quell'articolo ha avuto effettivamente una ricaduta importante perché in quasi tutti i Paesi l'indicazione primaria di uso del paracetamolo è caduta ed è stata sostituita da quella dei fans. È un'ipotesi fondata, basata su presupposti farmacologici noti, che così si potesse innescare un mix pericoloso». Ma com' è nata allora l'idea della tachipirina? «Un gruppo di ricercatori di Marsiglia avevano dimostrato che l'uso di ibuprofene nella terapia di alcune patologie respiratorie era in grado di peggiorare il decorso della malattia». Da qui il warning del ministro della Salute francese Olivier Veran, «senza pezze d'appoggio - aggiunge Sestili - il giorno dopo l'Inghilterra lo ha fatto proprio, poi l'Italia e poi tutta l'Europa. Prima di smuoverla c'è voluto tempo». Poi il medico sottolinea: «Dimostrazioni sul campo che il paracetamolo produca un peggioramento del Covid non ci sono».

Ma a Report, a telecamere spente, Suter ha accusato apertamente il protocollo difeso strenuamente (per due volte) dal ministro della Salute Roberto Speranza. Altro materiale per i pm che indagano su errori e omissioni nella gestione della pandemia.

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