Nove secondi (scarsi) per convincere il datore di lavoro. Potete pure impiegarci ore a scrivere il vostro curriculum vitae, ma chi lo “legge” non vi dedica più di dieci secondi.
È il risultato di una ricerca britannica che ferma il cronometro a 8.8 secondi netti, come racconta l’Indipendent. Un meccanismo di visione assai simile a quello alla base di Tinder, applicazione che – basandosi su poche foto presa dal profilo Facebook – permette agli utenti di trovare il ragazzo (o la ragazza) con cui uscire. Ma qui c’è in ballo un lavoro e le possibilità di trovare un’indipendenza economica.
Il National Citizen Service riporta che le aziende alla ricerca di personale si trovano ad affrontare una sempre maggiore quantità di candidature, il che li obbliga a dedicare sempre meno tempo all’analisi delle stesse. E a ingegnarsi per passarle comunque in rassegna. Non è facile, ma è un dovere: nel mare di curricula ci sarà chi ha le giuste credenziali per il posto in cerca d’assegnazione.
E ci sono anche dei trucchetti che ci assume adotta per scartare a priori la lettera di presentazione.
Prendete carta e penna e segnatevi i dieci errori da non commettere mai: scrivere sgrammaticati, fare errori di ortografia, una cattiva formattazione del foglio, un CV con più di due pagine, l’utilizzo di termine gergali, un tono colloquiale, stile e dimensioni del carattere inusuali, riportare la lista completa degli esami superati, parlare di interessi generici e, infine, non avere intrapreso attività dedicate allo sviluppo personale. E poi, se riuscite a non cadere in fallo, ci vuole fortuna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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