Guerra al narcotraffico: ecco dove i corrieri nascondono la droga

"Il ritorno degli 'ovulatori': per chi gestisce il business questo resta il metodo più economico e meno rischioso"

Guerra al narcotraffico: ecco dove i corrieri nascondono la droga

Doppiofondo di trolley e valigie, souvenir, tubetti di dentifricio o di schiuma da barba. Sono i posti più gettonati dai corrieri per nascondere la droga. Ma se questi sono 'classici trucchi', la novità è "Il ritorno degli 'ovulatori': perché se il margine di rischio per il singolo corriere resta altissimo (una morte rapida in caso di rottura dell'involucro con lo stupefacente), per chi gestisce il business questo resta il metodo più economico e meno rischioso". Il colonnello Ernesto Bruno, comandante del Gruppo Fiumicino della Guardia di finanza, racconta all'AGI la guerra al narcotraffico condotta ogni giorno su una frontiera affollatissima.

Dal 1 gennaio al 6 dicembre di quest'anno, a Fiumicino, sono state arrestate 59 persone e sequestrati oltre 736 chili di sostanze stupefacenti.

Gli ovulatori

"Negli ovuli - ha spiegato il colonnello - oggi viaggia l'eroina oltre che la cocaina. E gli ovulatori, che tradizionalmente sono originari delle aree più povere, non arrivano più solo dal sud America o dall'Africa, ma anche dall'Est europeo. Un tentativo abbastanza evidente di 'cogliere di sorpresa' noi operatori".

I grandi classici

"Il trucco classico resta quello del doppiofondo di trolley e valigie ma la droga viene occultata anche nei souvenir di viaggio. Ci sono capitati falsi invalidi e carrozzelle modificate con nascondigli ricavati all'interno e scarpe da ginnastica, con la cocaina liquida al posto del gel della suola. E poi reggiseni imbottiti e finte ingessature", ha continuato il colonnello.

Prodotti alimentari

Un altro nascondiglio molto gettonato è quello dei prodotti alimentari. "Bottiglie di vino o di liquore, barattoli di conserva, succhi di frutta".

Il linguaggio del corpo

Di fondamentale importanza è la preparazione e l'esperienza degli operatori che devono saper decodificare anche il linguaggio del corpo dei passeggeri. "Nervosismo, eccessiva sudorazione e tremolio della voce, delle mani o delle gambe possono essere indicatori importanti così come le contraddizioni sull'indirizzo o sulla data del viaggio di ritorno, le pupille dilatate e gli occhi arrossati o una camminata insolita", ha affermato il colonnello Bruno.

I controlli

"Per i voli internazionali si procede a campione.

Quelli provenienti da sud America e Africa vengono sottoposti a controllo in modo completo, mentre verifiche approfondite sono disposte per i voli in arrivo da destinazioni europee che effettuano scali intermedi in coincidenza con altri provenienti da nazioni a 'rischio'", ha concluso il colonnello.

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