Godfried Danneels è deceduto nella mattinata di oggi. Il cardinale belga lascia la sua vita terrena all'età di 85 anni. Aveva già rassegnato le proprie dimissioni dagli incarichi ricoperti nelle mani del pontefice argentino quando, alla fine del primo decennio degli anni 2000', aveva raggiunto la soglia - limite dei 75 anni che, salvo deroga pontificia, rappresenta la soglia di pensionamento per gli ecclesiastici della Chiesa cattolica. Ma di Danneels si era parlato anche, se non soprattutto, in funzione del Conclave che ha eletto Jorge Mario Bergoglio al soglio di Pietro. Quello svoltosi nel 2013, poco dopo la rinuncia di Benedetto XVI.
Papa Francesco, come si apprende su Vatican News, ha nell'immediato inoltrato un messaggio di condoglianze denso di significato: "Avendo appreso con emozione della morte del cardinale Godfried Danneels, arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles - ha scritto l'ex arcivescovo di Buenos Aires - porgo le più vive condoglianze a lei e alla sua famiglia, ai Vescovi del Belgio, al clero, alle persone consacrate e a tutti i fedeli colpiti da questa perdita". Bergoglio ha definito il cardinale uno "zelante Pastore", che si è distinto per servire "con dedizione la Chiesa non solo nella sua diocesi", ma pure attraverso la guida della Conferenza episcopale belga e quanto messo in campo nella Curia romana. Ma in relazione a quali affermazioni il nome di Danneels era balzato alle cronache anni fa? Il cardinale, dopo il Conclave che ha eletto Joseph Ratzinger, aveva dichiarato quanto segue: "Questo conclave ci dice che la Chiesa non è ancora pronta ad un papa latinoamericano". Lo si apprende ancora sul sito di Limes. Qualcuno all'epoca ha interpretato questa dichiarazione in qualità di "spinta progressista" o "modernista", incarnata pure da Danneels, che si sarebbe declinata in un tentativo di eleggere Bergoglio già nel 2005.
Poi, c'è quel video-intervista, che si trova ancora su Youtube, in cui Danneels si riferisce a quella che egli stesso chiama "mafia" di San Gallo. Secondo molti tradizionalisti, questo gruppo è composto da alti prelati, per lo più cardinali, impegnati nella laicizzazione della Chiesa cattolica e nel decentramento del potere Vaticano.
Il fatto che un gesuita argentino sia divenuto romano pontefice, insomma, deriverebbe pure dalla posizione presa in maniera concorde da questo gruppo. Vale la pena segnalare, però, come non siano in pochi a ritenere complottista questa ricostruzione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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