Delitto di Stefano Leo, la condanna di Said notificata all'avvocato sbagliato

La notifica della sentenza che condannava Said a 18 mesi di carcere fu inviata all'avvocato sbagliato. E il 27enne di origini marocchine non finì mai in galera

Delitto di Stefano Leo, la condanna di Said notificata all'avvocato sbagliato

Non solo Said Mechaquat era libero pur essendo stato condannato in via definitiva a 18 mesi di carcere per maltrattamenti. La notifica della sentenza venne pure comunicata all'avvocato sbagilato che non aveva mai assunto l'incarico.

Come spiega Tgcom24, infatti, l'assassino di Stefano Leo era stato condannato dopo che - nell'aprile 2018 - era stato dichiarato "inammissibile" il ricorso in Corte d'appello della condanna di primo grado su richiesta dell'avvocato generale Giorgio Vitari. Ma quella decisione non fu mai comunicata al legale (assegnato d'ufficio) del 27enne di origine marocchina, ma a un altro avvocato, Basilio Foti.

Probabilmente è stato lo stesso Said a indicare Foti come suo legale, anche se questi non aveva mai assunto l'incarico e anzi pare che a quel tempo non avese mai avuto contatti diretti con il giovane (anche se ora lo assiste nel processo per omicidio). Nei giorni scorsi, visto il difetto nella notifica, ha chiesto al tribunale di Torino di dichiarare la "non esecutività" della sentenza di condanna.

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