Africa, finalmente. Dopo quasi 24 ore di viaggio, con scalo infinito nella capitale araba e forse mondiale dello shopping, Dubai, Nairobi mi accoglie con il meglio di sè: la musica. Neanche il tempo di appoggiare la valigia che vengo travolta dalle danze sfrenate della Dancing Competition. Protagonisti i bimbi di Alice Village, villaggio della periferia di Nairobi dove vivono circa un centinaio di bimbi degli slum della capitale kenyiota. Cento, e sono scatenati... Ballano come mai ho visto ballare dei bambini... Ritmo, calore, vita gridano i loro corpi al suono di Waka Waka. Ma attenzione, è una gara. E che vinca il migliore. Vincono Lawrence, 15 anni, e Ibrahim, 6 anni... La strana coppia: altissimo e già un uomo formato il primo, il secondo uno scricciolo con occhi furbissimi e sorriso rubacuori... Pubblico in delirio! Non c'è gara... La vittoria è loro! Ma il premio arriva il giorno dopo...due quaderni con tanto di biro a cui i vincitori rispondono con un semplice e disarmante God bless you, Dio ti benedica.
Ti chiedi come è possibile che bambini che hanno vissuti negli slum, che sono stati, alcuni, abbandonati (come Linette, trovata a marzo in un cassonetto, con l'HIV e la tubercolosi), maltrattati o solo dimenticati dai genitori, possano ancora sorridere e soprattutto accogliere senza nulla chiedere: sono loro che ti vengono incontro con la manina tesa dicendo il loro nome e chidendoti: "And you?", sono loro che ti prendono la mano, che ti
siedono in braccio, sono loro che ti fanno le treccine e ti accarezzano i capelli, sono loro che fanno capolino nella tua camera dicendo "Hello!", solo per salutarti e farti dono del loro sorriso luminoso e bianchissimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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