Infila il dito nella scollatura della collega, la donna lo denuncia accusandolo di violenza sessuale, ma il giudice derubrica il reato in ingiuria condannando l'uomo a pagare una sanzione di 1.500 euro. Niente di più.
A ottobre dello scorso anno una 35enne impiegata in una ditta nella Bergamasca viene importunata dal fratello del titolare. Come ricostruisce Maddalena Berbenni sul Corriere.it, i due si incrociano in corridoio. Quando la donna gli passa accanato, l'uomo lascia andare il carrello che sta spingendo per far correre un dito tra i seni. "Le ho toccato lo sterno", spiega al giudice. Per la donna, che da ragazza era stata molestata da un parente, il gesto la ferisce. Anche perché della violenza sessuale subita aveva reso partecioe anche al titolare. Che, quando viene a sapere del comportamento del fratello, si affretta a scusarsi con un sms.
Tornata al lavoro, però, il fratello del titolare non manca di farle battute a sfondo sessuale. "Oggi non sei scollata", le dice spinegndola così a lasciare il posto di lavoro e a denunciarlo per violenza sessuale.
Pur riconoscendo l’attenuante della minore gravità, la procura chiede la condanna per violenza sessuale a 8 mesi.
Ma il gup Tino Palestra decide di condannare l'imputato per ingiuria. "Attendiamo le motivazioni - commenta l’avvocato della donna, Federico Riva -, ma francamente ci sembra che si sia stato sminuito quel gesto e il dolore che ha provocato alla mia assistita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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