La fondazione Migrantes: "Non c'è alcuna invasione"

Non c'è alcuna invasione dei migranti. A sostenerlo è don Gianni De Robertis, direttore della Fondazione Migrantes, che si dice d'accordo con Tito Boeri

La fondazione Migrantes: "Non c'è alcuna invasione"

"Non c'è alcuna invasione di migranti". La posizione di don Gianni De Robertis, direttore della Fondazione Migrantes, è chiara. Domani Papa Francesco celebrerà una Messa dedicata all'accoglienza. Il sacerdote interviene così a poche ore da un evento che meglio di molti altri rappresenterà la centralità data a questo tema dalla pastorale del pontefice argentino.

Il prete, che è stato intervistato da Vatican News, si è spinto fino a parlare dell'inesistenza di una "invasione". La Chiesa cattolica sembra sempre meno convinta dalla narrazione di Matteo Salvini in materia di gestione di fenomeni migratori. Il ministro dell'Interno non viene quasi mai nominato dagli ecclesiastici, ma il "tiro" è stato alzato da quando il leghista si è insediato al Viminale. "C’è una narrazione sbagliata - ha affermato don Gianni - che prevale e che è molto distante dalla realtà. Sono più gli italiani che sono usciti dal nostro Paese, anche se nessuno ci fa vedere questo esodo, che gli immigrati". La questione sarebbe in qualche modo deformata. La comunicazione non porrebbe l'accento su un'altra migrazione, quella degli italiani. Ma i "migranti forzati" - ha ricordato il sacerdote - non sono "numeri", ma "persone". "Nessuna soluzione sarà giusta" - ha affermato - finché non si guarderà il volto...".

Poi il giudizio su come procedere:"Né dire ‘restate a casa’ né ‘sbarrate le porte’. Se una casa brucia - ha ammonito De Robertis - bisogna fare in modo che il fuoco venga spento e che le persone non rimangano intrappolate. Ci sono persone che incontrano solo i loro omologhi - ha continuato - . Bisogna fermarsi, invece, come fa il Papa. Come fece il Papa a Lesbo. Spero che chi ci governa – è l’auspicio di Migrantes – si prenda del tempo per ascoltare, senza fretta, queste persone. Penso che ne uscirebbe cambiato". Non è tutto. De Robertis è d'accordo con il presidente dell'Inps Tito Boeri. I migranti, insomma, "servono a pagare le pensioni". Tuttavia - ha specificato il direttore della Fondazione della Cei - "non si tratta solo di una questione di convenienza economica ma di umanità".

De Robertis conclude l'intervista sostenendo che, con il proliferare degli slogan che mettono in risalto la

primazia di una nazione rispetto alle altre, slogan come "Italia First", si rischia di "disintegrare" l'Unione europea. Anche la Fondazione Migrantes si schiera contro quelli che vengono definiti "egoismi nazionali".

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