Adesso promette di restituire i soldi sottratti ai fedeli e alla curia e chiede scusa a tutti. Buoni propositi da Francesco Spagnesi, il prete della parrocchia pratese dell’Annunciazione che lo scorso 14 settembre è stato arrestato. Diverse le accuse a suo carico: spaccio, importazione internazionale di sostanze stupefacenti e appropriazione indebita. Dopo aver speso il denaro chiesto ai fedeli per delle donazioni, nell’acquisto di droghe e organizzazione di festini hard, adesso chiede di essere perdonato e dice di essere pronto a restituire fino all’ultimo centesimo. Come riporta il Corriere Della Sera, il prete afferma di non riconoscersi più: “Non mi riconosco più, il vortice della cocaina mi ha inghiottito. La droga mi ha fatto tradire i miei parrocchiani, mi ha spinto a raccontare menzogne, mi ha fatto compiere azioni delle quali mi vergogno. Adesso sono sieropositivo all’Aids. Chiedo a tutti perdono”.
I soldi sottratti ai fedeli
Il prete dai vizi insospettabili, con i soldi acquisiti dalle donazioni di persone convinte di compiere opere di bene, è arrivato ad organizzare assieme al compagno orge, in cui circolavano cocaina e Gbl, cui prendevano parte anche nomi insospettabili appartenenti a manager e imprenditori. Tutto questo gli è costato circa 300mila euro. Bisognerà adesso capire come sarà possibile rimborsare ogni singola persona. I suoi legali fanno sapere che è pronto un elenco con i nomi dei parrocchiani e del denaro che hanno versato in questo periodo alla chiesa. Spagnesi vorrebbe vendere anche la casa di montagna pur di tornare tutto indietro e ricominciare da capo.
Il sesso, i festini e l'Hiv
Da ieri però il sacerdote deve fare i conti con una nuova ipotesi di reato a suo carico, ovvero quella di lesioni gravissime. Il perché è presto detto: non avrebbe rivelato notizie circa la sua sieropositività ad alcuni partecipanti ai festini organizzati assieme al suo partner. Proprio quest’ultimo ha eseguito ieri il test dell’Hiv. Se dovesse risultare positivo, sarebbe una delle presunte vittime del nuovo reato contestato a Spagnesi. Ma adesso la lista dei test è lunga. Gli inquirenti fanno infatti sapere che a quelle feste hanno preso parte di volta in volta dalle venti alle trenta persone. Fra loro, due avrebbero già dichiarato di essere sieropositivi. Secondo la procura di Prato potrebbero esserci diverse persone rimaste infettate perché non avvertite della sieropositività prima dei rapporti.
Spagnesi si difende dicendo di non aver detto nulla perché nel frattempo era in cura con dei farmaci anti virali e per questo motivo non era contagioso. Peccato che poi ha detto pure di aver interrotto la terapia per un certo periodo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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