Due anziani, costretti a lasciare la loro casa, ora vivono in una residenza pubblica in mezzo alle blatte e lo sterco di piccioni. Ubaldo Pillitu, 62 anni di Iglesias, uno dei paesi più poveri della Sardegna, vive con sua moglie Marta Mruklik nella struttura ‘Casa Serena’, dopo che il sindaco Emilio Gariazzo, nel 2014, ha disposto lo sgombero dalla casa in cui abitavano, a seguito del crollo del soffitto.
La coppia dorme e mangia in una stanza di dieci metri al settimo piano dell’edificio, non visitabile dagli ospiti da anni perché, così come l’ottavo, è soggetto al crollo dei calcinacci, a infiltrazioni di acqua ed è il bersaglio preferito dai piccioni per depositare il loro sterco. Per il pranzo e la cena “all’inizio – racconta a L'Unione Sarda Pillitu che al momento è senza lavoro e senza una pensione - ci siamo arrangiati con la carne in scatola. Ora usiamo un fornelletto dove cuociamo la pasta e scaldiamo il latte per la colazione”. Il bagno? “Lo apriamo con un cacciavite e ci stendiamo pure la roba”.
Il Comune gli aveva assicurato che quella sarebbe stata una sistemazione temporanea ma “nel frattempo – spiega Pillitu - abbiamo nuovamente fatto richiesta per entrare in graduatoria per l'assegnazione di un alloggio, mentre la Regione, subito dopo lo sgombero, aveva chiesto chiarimenti all'amministrazione per sapere come mai non ci era stato assegnato un alloggio in base alla legge che disciplina l'emergenza abitativa”. Sugli alloggi già assegnati, intanto, sta indagando la magistratura.
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