Dopo la Spagna tocca alla Francia. La psicosi dell'ebola è arrivata anche a Parigi. E l'intero Paese è ora sotto choc. Le autorità parigine hanno isolato un edificio nel sobborgo di Cergy-Pointoise, a nord-ovest della capitale. I casi sospetti sono quattro, ma altre sessanta persone sono state messe in quarantena. L’allarme è scattato dopo che un cittadino della Guinea (uno dei Paesi dell’Africa occidentale in cui si è diffuso il virus) ha presentato sintomi molto simili a quelli causati dall’ebola. Sebbene l'allarme sia rientrato nel giro di nemmeno un'ora è bastato a gettare la Francia nel panico.
"Nei trent’anni che lavoro nel settore della sanità pubblica, l’unica cosa paragonabile all'Ebola è stato l’Aids". È questa l'opinione del direttore del Centro per il Controllo e la prevenzione delle Malattie di Atlanta (Usa), Thomas Frieden. Che spiega: "Sarà una guerra lunga". Intanto il governo americano ha deciso di intensificare i controlli anti-Ebola nei principali aeroporti del Paese. Ogni giorno a circa 150 passeggeri provenienti da nazioni a rischio verrà misurata la temperatura con un termometro a sensore in modo da evitare qualsiasi contatto con la persona. Tuttavia gli ufficiali addetti ai controlli si aspettano diversi falsi allarmi, perché la malaria ha gli stessi sintomi. "Ci aspettiamo di trovare dei passeggeri con febbre - ha detto Frieden - e questo provocherà ovviamente delle preoccupazioni negli aeroporti".
In Spagna, le condizioni di salute dell’infermiera affetta da Ebola, la prima persona a contrarre il virus al di fuori dell’Africa occidentale, sono peggiorate. Lo ha annunciato un funzionario dell’ospedale Carlos III di Madrid dove la donna è ricoverata, riporta la Bbc news on line. A parlare è stato anche il fratello di Teresa Romero, che ha dichiarato che le sue condizioni sono peggiorate e che ora la donna riceve ausilio per respirare. Nel frattempo, due medici che hanno curato la donna sono ora sotto osservazione. Questo porta a 6 il numero complessivo di persone in quarantena presso l’ospedale di Madrid. Un portavoce del nosocomio ha detto che finora i due medici non hanno mostrato sintomi di Ebola.
Dopo l’allarme spagnolo, cresce la paura dell’Ebola anche nel nostro Paese. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta al Senato, sottolinea come in Italia non ci sia motivo di allarmismo: "Le numerose segnalazioni di casi sospetti, dovute anche a un sistema di allerta attivato nel Paese, sono state oggetto di apposite indagini epidemiologiche e tutte hanno avuto esito negativo. Speriamo che il caso spagnolo resti un evento isolato".
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