Alla faccia della “Buona scuola” tanto sbandierata da Matteo Renzi e da Stefania Giannini. Quella italiana, al di là di un semplice slogan, ha le pezze e cade a pezzi.
Che negli istituti, da nord a sud, manchi quasi storicamente la carta igienica nei bagni non è una novità, lo è un po’ di più il fatto che in una media della Lomellina gli insegnanti siano tenuti al rifornimento della carta per le stampanti.
Il Giorno racconta della particolare circolare diramata nell’istituto scolastico pavese, che impartisce la precisa direttiva ai professori della scuola secondaria di primo grado: “Ogni docente dovrà provvedere personalmente alla fornitura della carta”. E, ancora, “ogni docente dovrà compilare il registro di utilizzo presso i bidelli sia al ritiro che alla consegna del cavetto”. Il trionfo della spending review sulle spalle e sulla pelle della scuola pubblica e dei suoi operatori.
Una situazione paradossale portata alla luce e denunciata da Elena Maga – di Cisl Scuola – che si appella al presidente del consiglio e al ministro dell’Istruzione: “Dobbiamo lavorare tutti per contrastare questa cose.
Come possiamo tollerare che gli insegnanti debbano fare tutto, compreso comprarsi la carta per le fotocopie, senza reagire? Intervenire seriamente e subito sarebbe concretizzare effettivamente la Buona Scuola”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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