La marijuana di Stato? Arriverà e sarà prodotta dall'Esercito. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dato il via libera alla coltivazione della cannabis a scopo terapeutico nello stabilimento chimico militare di Firenze: la conferma ufficiale, rivela La Stampa, dovrebbe arrivare tra pochissimo, addirittura entro fine settembre.
Dopo anni di dibattito, l'iter per l'approvazione dell'uso della cannabis a scopo terapeutico ha subìto un'accelerazione improvvisa. La Lorenzin stessa puntualizza di essere una persona "open minded" e lontana da ogni pregiudizio ideologico. A patto, però, di trattare la marijuana solamente come un farmaco. Rimane insomma il veto sulla liberalizzazione della cannabis a scopi ricreativi.
"La mia impressione è che in questo Paese non si riesca a parlare in termini laici e asettici, senza rincominciare a parlare di liberalizzazione", specifica il ministro. Parole molto chiare, che però non hanno impedito che la firma sul documento alla fine sia arrivata davvero.
E dire che contro la Lorenzin si erano levate critiche da più parti politiche, dai Radicali fino al Pd. La titolare della Salute era stata accusata di rallentare l'iter di approvazione del provvedimento, a differenza del ministro della Difesa Roberta Pinotti (che però poteva solamente concedere spazi e strutture militari).
Tra i più critici si era segnalato anche il senatore piddì Luigi Manconi, uno dei primi a suggerire la coltivazione della marijuana in strutture gestite da soggetti autorizzati, come lo stabilimento chimico militare di Firenze, "in condizione di assoluta sicurezza", come chiarito dallo
stesso Manconi."Il ministro, però, ha ritardato nel dare una risposta positiva a fronte di una dichiarazione di consenso data dal ministro Pinotti" aggiunge piccato il parlamentare democratico.
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