"Ecco come i Benetton acquisirono Autostrade"

Sull'acquisizione di Autostrade da parte di Benetton spunta un retroscena. Ecco i passaggi che portarono la famiglia nel business dei pedaggi

"Ecco come i Benetton acquisirono Autostrade"

Sull'acquisizione di Autostrade da parte di Benetton spunta un retroscena. A quanto pare per la famiglia fu un vero e proprio affare grazie anche al semaforo verde di Prodi, D'Alema e Draghi. A rivelare come andarono le cose è Giuseppe Oddo sul suo blog che ricostruisce con l'Analisi trimestrale dei bilanci di R&S-Il Sole 24 Ore del 24 dicembre 2009 l'entrata di Benetton in Autostrade.

Di fatto secondo quanto riporta Oddo, l'acquisizione avvenne con una "scatola finanziaria" denominata "Schemaventotto". In questo modo i Benetton si aggiudicarono il 30% di Auotstrade investendo tramite Edizione proprio 2,5 miliardi di euro in Schemaventotto. Di questi 1,2 miliardi erano stati presi a prestito. Poi c'è un secondo step ed è del 2003. Entra in campo NewCo28, strumento di Schemaventotto. NewCo28 prese con un'Opa il 54% di Autostrade per un valore di 6,5 miliardi. In questo modo NewCo28 incorporò Autostrade "scaricandole il debito che aveva contratto per finanziare l’Offerta", sottolinea Oddo. L'operazione venne chiusa praticamente a costo zero. E qui Oddo cita altre cifre che fanno capire meglio come sono andate le cose: "Schemaventotto tra il 2000 e il 2009 prelevò infatti da Autostrade 1,4 miliardi di dividendi, tutti generati da utili, e ne collocò in Borsa il 12% con un incasso di altri 1,2 miliardi. Il ricavato totale fu di 2,6 miliardi di euro".

Una mossa che ha permesso ai Benetton di rientrare dal debito. Infine sempre Oddo ricorda che questa operazione dal punto di vista politico porta la firma chiara di Romano Prodi, Carlo Azeglio Ciampi, Mario Draghi e Massimo D’Alema.

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