Ecco i gioielli dello Stato che nessuno vuole comprare

Dall'isola di Poveglia (Venezia) al convento di Monteoliveto (Taranto), la prima asta degli immobili statali fatta dal governo Renzi è stato un flop

Ecco i gioielli dello Stato che nessuno vuole comprare

Un'isola con vista Venezia, il castello di Gradisca, un palazzo di fronte al santuario di Loreto, un ex convento nel tarantino. Sono i gioielli dello Stato di cui non riusciamo a "sbarazzarci".

Come racconta il Corriere della Sera, infatti, la prima asta messa online dall'Agenzia del Demanio per la vendita di beni immobiliari di pregio è stata un flop: su cinque lotti, soltanto uno, l'ex ospedale militare di Trieste, è stato venduto per un totale di 610 mila euro. Il suo nuovo proprietario, l'immobilitarista Maiko Mario Martin, ha avuto gioco facile: non aveva concorrenti.

Niente da fare, invece per l'isola di Poveglia (Venezia) e per l'ex convento San Domenico Maggiore di Monteoliveto (Taranto), che hanno ricevuto entrambi appena due offerte, ma troppo basse perché venissero accettate. Nemmeno un pretendente invece per il castello di Gradisca, vicino Gorizia o per palazzo Nappi a Loreto (Ancona).

Parte male, insomma, il programma di dismissioni - avviato da Monti e confermato da Letta e Renzi - che doveva portare un po' di liquidità nelle casse pubbliche affrancando peraltro lo Stato dalla manutenzione di beni ormai inutilizzati. Entro la fine dell'anno saranno messi all'asta altri 40 immobili da almeno 400mila euro ognuno, più un mezzo migliaio di palazzi e garage di minor valore. Riuscirà l'Italia a sbarazzarsene davvero?

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