Tante le domande sul vaccino, alcune delle quali non hanno ancora una risposta certa. Tra queste ci si chiede quanta durata avrà l’immunità data grazie all’inoculazione del siero. La risposta però si potrà avere solo con il passare del tempo. Un’altra che invece ha già un responso, seppur parziale, è quella relativa al fatto che alcuni soggetti, nonostante abbiano ricevuto il vaccino, siano risultati comunque positivi.
Positivo anche chi ha ricevuto il vaccino
Come riportato dal Messaggero, Massimo Andreoni, primario del reparto di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma, ha spiegato che “il vaccino non è stato sviluppato per proteggere le persone dall'infezione, ma dalla malattia”. Può quindi capitare che una persona, un evento non comune, che è stata vaccinata risulti positiva al test. “Dai dati aggiornati sulla protezione dall'infezione asintomatica dei vaccinati emerge che solo 1-2 persone vaccinate su 10 rischiano di infettarsi” ha tenuto a precisare Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igm). Maga ha anche aggiunto che l’'80-90% delle persone, quindi, risulta protetto anche dall'infezione asintomatica. Alquanto improbabile però che un immunizzato possa ammalarsi in modo grave. Secondo quanto affermato dall’esperto, i dati in mano agli studiosi mostrano che i soggetti vaccinati, indipendentemente dal siero inoculato, hanno più del 90% di possibilità di non sviluppare forme gravi dell’infezione da Covid-19.
Chi è immunizzato può contagiare gli altri?
E anche il fatto che possa contagiare le altre persone è altamente improbabile. Come precisato da Andreoni “ è così per gli altri vaccini che usiamo ormai da tantissimo tempo. Perché per diventare contagiosi è necessario che il virus si replichi un certo numero di volte. Se non lo fa perché si è vaccinati, di conseguenza né si sviluppa la malattia è né si diventa contagiosi”. In rari casi può capitare anche che chi è stato vaccinato non abbia però anticorpi e risulti quindi negativo al test sierologico. Questo però non vuole assolutamente dire che il vaccino non sia utile. Maga ha sottolineato che “il test sierologico individua gli anticorpi sviluppati a seguito della vaccinazione che si trovano in circolo nel sangue ma che non sono la sola misura dell'immunità di una persona al virus”. Quindi, una persona potrebbe avere comunque una memoria immunitaria del virus una volta incontrato, anche se non ha anticorpi che si vedono con il test sierologico. “Ci sono infatti delle cellule, responsabili della memoria immunologica, che si attivano e aggrediscono le cellule infette o producono anticorpi utili soltanto quando l'organismo viene esposto al virus contro il quale hanno imparato a difendersi” ha aggiunto. Ancora non è chiaro quanto possa durare l’immunità dei guariti o di coloro che sono stati vaccinati.
Sembra però che chi è guarito dopo aver contratto il virus sviluppi degli anticorpi che durano meno rispetto a chi ha invece ricevuto il vaccino. “Questo comunque non esclude che il nostro sistema immunitario possa aver sviluppato una memoria non visibile al test sierologico anche in caso di guarigione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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