"Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi, grazie per la vostra generosa risposta, vi benedico di cuore". Come annunciato, oggi è arrivato il primo tweet inviato personalmente dal papa Benedetto XVI. Al termine dell’udienza generale, il Santo Padre ha, infatti, "cinguettato" con un tablet.
Mentre il Pontefice inviava il primo tweet di saluto alla comunità del social network, il suo account (@pontifex_it, quello in italiano), che in realtà è costituito da otto diversi "indirizzi" per altrettante lingue, superava il milione di followers. Poco prima delle 12 toccava quota 1.012.319. Subito dopo la benedizione in udienza generale il Papa ha scritto, sullo schermo a contatto, e inviato il primo tweet. Per il primo giorno su Twitter, il Santo Padre ha deciso di rispondere complessivamente a tre domande, da tre continenti, ma non lo farà personalmente. Benedetto XVI è stato assistito nell’invio del tweet da Thaddeus Jones, del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali e da Claire Diaz Ortiz di Twitter. Erano presenti all’invio anche due studenti della Villanova University che lavorano attualmente al Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali, Mika Rabb e Andrew Jadick, e la giornalista messicana Katia Lopez-Hodoyan.
Nella catechesi di oggi Benedetto XVI ha spiegato che è necessario "prendere in mano più spesso la Bibbia" per "fare memoria dell’agire di Dio nella storia dell’uomo". Nell’invito rivolto in occasione dell'Avvento, il Santo Padre ha invitato i cristiani a "ripercorrere il cammino" della presenza di Dio nella storia ricordando che "Dio non si è tolto dal mondo, non è assente, non ci ha abbandonato a noi stessi, ma ci viene incontro in diversi modi, che dobbiamo imparare a discernere". Il Papa ha, quindi, ripreso il tema del "disegno di benevolenza e di amore" di Dio verso l'uomo per spiegare che "si inserisce nel tempo e nella storia degli uomini". Da qui la richiesta di "far risplendere nella nostra vita" e testimoniare a "un mondo spesso superficiale e distratto" quella "luce che ha illuminato la grotta di Betlemme". "La storia non è un semplice succedersi di secoli, di anni, di giorni - ha proseguito il Papa - ma è il tempo di una presenza che le dona pieno significato e la apre ad una solida speranza".
"Ciò che illumina e dà senso pieno alla storia del mondo e dell’uomo inizia a brillare nella grotta di Betlemme", ha osservato Benedetto XVI spiegando che in Gesù "Dio manifesta il suo volto e chiede la decisione dell’uomo di riconoscerlo e di seguirlo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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