Ecco quanto costa la revoca della concessione ad Autostrade

L'accordo stabilisce che Anas dovrebbe versare ad Autostrade gli utili previsti fino a scadenza: 20 miliardi

Ecco quanto costa la revoca della concessione ad Autostrade

Il premier Giuseppe Conte è stato chiaro: "È stata avviata la procedura per revocare la concessione ad Autostrade". È questa dunque la prima mossa del governo dopo il terribile crollo del viadotto Morandi di Genova. Il premier ha aggiunto: "Non possiamo aspettare i tempi della Giustizia". L'esecutivo ha dunque fretta di individuare i responsabili di quanto accaduto. In parallelo la procura ha avviato un'inchiesta per disastro e omicidio colposo. Alle parole del premier ha immediatamente risposto la concessionaria che in una nota fa sapere di "di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario". Poi la concessionaria afferma di aver effettuato sempre "un'attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali".

Insomma la società annuncia di dare battaglia in sede legale. Ma quali sono i costi e le penali per la revoca delle concessioni? La scadenza, dopo la convenzione firmata tra Anas e Autostrade nel 2007 è fissata al 2042. Per rompere l'accordo deve verificarsi una "grave inadiempienza". Tale inadempienza può anche materializzarsi con il mancato "mantenimento della funzionalità delle infrastrutture concesse attraverso la manutenzione e la riparazione tempestiva delle stesse", si legge nel contratto. A quel punto Anas potrebbe subbentrare ad Autostrade pagando però una penale. L'importo da versare dovrebbe corrispondere al "valore attuale netto dei ricavi della gestione, prevedibile dalla data del provvedimento di decadenza sino alla scadenza della concessione, al netto dei relativi oneri, investimenti e imposte nel medesimo periodo". Il calcolo di fatto ammonta a circa 20 miliardi di euro. Autostrde infatti ha fatto registrare nell'ultimo anno un utile di un miliardo e 968 milioni.

Il governo comunque, secondo quanto riferito da Conte, intende andare avanti. Infine in questo quadro va ricordata anche un'altra ipotesi di cui ha parlato Di Maio e che prevede una multa salata per la concessionaria che ammonterebbe a 150 milioni di euro.

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