Il quadro epidemiologico in Italia continua a peggiorare e alcune Regioni si preparano a compiere il passaggio in nuove zone colorate. Oggi i dati non sono affatto confortanti: nelle ultime 24 ore si sono riscontrate 30.798 nuove positività (incremento maggiore dall'inizio dell'anno) e 153 vittime (numero più alto mai registrato nella quarta ondata). Motivo per cui il governo valuta una stretta di fine anno, che nella cabina di regia di giovedì si potrebbe ufficializzare per provare a contenere i contagi spinti soprattutto dalla nuova variante Omicron. Parallelamente diversi territori si affacciano a nuove restrizioni.
Le Regioni a rischio
Lombardia e Lazio rischiano il giallo tra Natale e Capodanno. Ma a temere più di tutti sono la Calabria, la Campania, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento, che nelle prossime settimane rischiano di approdare in area arancione. In questa zona vanno le Regioni che registrano un'incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100mila abitanti, con la percentuale di posti occupati in area medica oltre il 30% dei posti disponibili e con la percentuale di posti occupati in terapia intensiva superiore al 20%.
A mettere in guardia è stato Luca Zaia: fino alla prima settimana di gennaio il Veneto potrebbe essere in crescita con i contagi e così si avvicinerebbe alla fascia arancione, "che per i non vaccinati significherà chiusura di confini regionali". Ne è consapevole anche Giovanni Toti, governatore della Liguria, che non esclude il passaggio in arancione: "Tutto è possibile, ma i passaggi di zona hanno assunto un valore relativo, riguardando solo le persone non ancora vaccinate".
Non si nasconde neanche Vincenzo De Luca, presidente della Campania: "Noi dovremmo stare già in zona arancione, non in zona gialla". Il dato di eri parlava di occupazione del 12,5% di posti di area medica per ricoveri Covid-19 ordinari e del 6% di occupazione di posti di terapia intensiva. Dati che, almeno per adesso, non sforano i parametri nazionali: "Dobbiamo stare attenti altrimenti ci facciamo male. Reggiamo perché reggiamo sui ricoveri in area medica e in terapia intensiva".
La zona arancione
La zona arancione prevede un cambio della batteria di restrizioni rispetto all'area gialla e bianca, ma comunque le limitazioni riguarderanno soprattutto coloro che non si sono sottoposti alla somministrazione del vaccino. C'è l'obbligo per tutti di indossare la mascherina anche all'aperto. Chi è vaccinato o guarito dal Coronavirus (e dunque è munito di super green pass) non ha alcuna restrizione né di spostamento né di utilizzo dei mezzi di trasporto.
Discorso diverso invece per i non vaccinati, che dovranno esibire il tampone negativo per spostarsi con mezzi privati fuori dal proprio Comune.
Tale spostamento è comunque garantito per motivi di necessità, salute, lavoro o per usufruire di servizi non disponibili nel proprio territorio. Per quanto riguarda bar e ristoranti, la consumazione al banco o al tavolo all'aperto è consentita solo con il super green pass.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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