Edward Luttwak come sempre è molto attento ad analizzare e a commentare le dinamiche degli attentati terroristici in Europa. E anche in questo caso, dopo la notte di sangue di Londra si lascia andare ad un'analisi che mette in dubbio l'efficienza dell'intelligence britannica: "La Gran Bretagna è caduta negli stessi errori della Francia e del Belgio. Se la polizia aveva dei dossier su questi terroristi, vuol dire che non ha capito come si gestisce la sicurezza di un Paese. Crede che basti fare la biografia degli individui. Bisogna invece fare come l'Italia: al primo sospetto, trovare il modo di liberarsi dell'individuo. Prigione o espulsione", spiega al Messaggero.
Poi Luttwak sottolinea: "Se in Italia avete qualcuno che è a rischio anche lontano di diventare jihadista, dovete trovare il modo di fermarlo prima, dovete trovare la strada di bloccarlo, e così il numero diminuisce. Multatelo perché non ha la luce sulla bicicletta! Mettetelo in prigione perché non ha pagato le tasse! In Italia si fa così. Dovrebbero seguire il vostro esempio". A questo punto parla anche del Corano: "È pieno di passi che raccomandando ai fedeli di usare la violenza per spaventare gli infedeli, e spingerli a convertirsi. Non è vero che questi terroristi ci ammazzano perché odiano l'Occidente, ci ammazzano per spaventarci e farci convertire. Non odiano l'umanità, vogliono salvarla. C'è sempre stata la jihad, sin dall'inizio, e continua ad esserci dovunque si insegni il Corano, dall'India all'Afghanistan". Infine fa una riflessione sulle nuove strategie adottate per la sicurezza nelle grandi città: "A Londra come a Parigi si svuotano le periferie e si disloca la polizia nei centri storici, dove ci sono i turisti. La polizia a Parigi ora è nei Grands Boulevards. Si sceglie di proteggere i turisti invece che i cittadini.
Ma intanto le periferie degradano. Il crimine cresce, le bande la fanno da padrone, la qualità della vita peggiora. Si entra in una spirale, si rischia l' anarchia, una situazione cioé che non può che peggiorare anche il terrorismo".
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