Spesso non rispondono al telefono o, peggio, forniscono numeri telefonici falsi per non essere rintracciati durante il periodo di quarantena. Il fenomeno è denunciato al Corriere del Veneto dal direttore della Sanità della Regione Luciano Flor. Non si tratta di episodi isolati, purtroppo sono in molti, positivi al Covid-19 o in attesa del responso del tampone in isolamento fiduciario, che per sfuggire alle rigide restrizioni imposte dal Governo si rendono irreperibili.“C’è la chiara volontà di eludere l’obbligo di restare a casa – dichiara al quotidiano veneto il direttore Flor – e di sottrarsi al controllo del servizio sanitario, col rischio di infettare altre persone”.
L’obiettivo è stanare i “furbetti” con l’emanazione di provvedimenti specifici, ma non è semplice superare gli ostacoli di natura giuridica. Una sanzione esiste già nella normativa prevista dal Governo: l’ammenda che va dai 500 a mille euro, con conseguente segnalazione in Procura, scatta nel momento in cui il contagiato o la persona in isolamento fiduciario viene beccata fuori casa. Se non risponde al telefono non si può intervenire, poiché non si può provare che la persona interessata non sia nella propria abitazione, impossibilitata a ricevere la chiamata.
Quello del Veneto è un caso limite, scoperto dalle istituzioni per il numero consistente di persone indisciplinate, ma, anche se non ci sono prove, è evidente che questa pratica accade in ogni parte d’Italia. Un modo di fare che evidenzia, ancora una volta, come per molti non sia chiara la situazione di emergenza che si sta vivendo in tutto il mondo per la pandemia da Coronavirus.
“Stiamo studiando una possibile sinergia tra i Comuni e le forze dell’ordine – continua il direttore della Sanità del Veneto - a cui già i Servizi d’igiene trasmettono i nominativi e gli indirizzi degli infetti”.
Ciò significa che se il telefono continua a squillare a vuoto, i vigili urbani o i carabinieri potrebbero recarsi in tempi veloci a casa della persona irreperibile e verificare l’eventuale trasgressione. “Abbiamo non decine – spiega Flor – ma centinaia e centinaia di casi in tutte le province di persone che si rendono non rintracciabili e ciò non è ammissibile”.
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