Embrioni pecora-uomo, dal Vaticano condanna senza appello

La creazioni di embrioni pecora-uomo in America preoccupa la Santa Sede, secondo cui le questioni sollevate sono molte e profonde

Embrioni pecora-uomo, dal Vaticano condanna senza appello

È una bocciatura senza possibilità di appello quella che arriva dal Vaticano, dove Roberto Colombo, professore della Pontificia accademia per la vita commenta la recente notizia della creazione dei primi embrioni pecora-uomo, condannado ricerche che "sono moralmente inaccettabili, nessuno scopo anche molto positivo può giustificarle eticamente".

La novità scientifica che arriva dal Texas servirà allo scopo di verificare se sia possibile far crescere "in embrioni e feti animali, tessuti istocompatibili che compongono organi di cui vi è richiesta per i trapianti nei pazienti e scarsità di donatori umani".

"Le cellule staminali pluripotenti - ricorda Colombo - potrebbero provenire da embrioni umani cresciuti in vitro oppure dagli stessi pazienti in attesa di trapianto e quest'ultimo caso renderebbe possibile aggirare l'ostacolo del rischio di rigetto".

Per il Vaticano ci sono però "numerose perplessità sollevate sul destino di queste cellule pluripotenti nel corpo embrionale in sviluppo dell'animale: esse potrebbero generare colonie di cellule differenziate anche in organi diversi da quelli attesi per
il trapianto, non escluso il cervello, suscitando gravissime preoccupazioni antropologiche ed etiche".

Inoltre "non si deve trascurare di considerare che cellule staminali embrionali umane utilizzate preliminarmente in simili esperimenti o come alternativa

a quelle staminali multipotenti indotte di derivazione somatica dal corpo dell'uomo adulto provengono da embrioni umani generati intenzionalmente in laboratorio e distrutti per isolarne le cellule e coltivarle in vitro".

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