"Ero convinta di essere morta"

Ma aveva solo la sindrome del "cadavere che cammina" che fa credere di non essere più in vita

"Ero convinta di essere morta"

Esmé Weijun Wang era convinta di essere morta. Il suo senso di realtà aveva iniziato a vacillare. E, giorno dopo giorno, aveva iniziato a credere di non aver più il controllo su ciò che la circondava. Finché, una mattina, aveva svegliato il marito prima dell'alba per raccontargli che, un mese prima, quando su un volo da Londra a San Francisco aveva perso conoscenza per quattro ore, non era svenuta, come avevano detto i medici, ma era morta.

Quella raccontata dall'Huffington Post è una storia impressionante che, però, nasconde una triste malattia: la sindrome di Cotard. Convinta di essere ormai morta, Wang ha iniziato a non mangiare. Non parlava né andava a lavorare. "Ero sicura che insieme a me fossero morti anche mio marito e il mio cane - racconta - inizialmente non ero sconvolta, perché pensavo che mi fosse stata data una seconda chance, la possibilità di fare tutto di nuovo". La sindrome di Cotard è una sorta di delirio di negazione. Una rara sindrome psichiatrica che prende il nome dal neurologo francese che per primo la identificò e la diagnosticò nel 1880.

Come spiega l'Huffington Post, la sindrome di Cotard "si manifesta con la convinzione di soffrire di una profonda trasformazione corporea, come il progressivo raggrinzimento, fino a sentirsi morti, vittime di una dannazione eterna". I medici la chiamano anche sindrome "del cadavere ambulante".

I pazienti sono, infatti, convinti di non avere più gli organi e credono di scomparire. "I deliri - spiega il Washington Post - sono generalmente associati ad altre condizioni neuropsicologiche come la schizofrenia, la demenza, morbo di Parkinson e altre lesioni cerebrali".

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