Esclusa l'ipotesi del balconing, Martina è morta per sfuggire a una violenza

I genitori hanno sempre escluso l'ipotesi del balconing e oggi la procura di Arezzo parla di violenza sessuale prima della morte

Esclusa l'ipotesi del balconing, Martina è morta per sfuggire a una violenza

Era il 3 agosto 2011 quando a Palma di Maiorca, alle Baleari, Martina Rossi è caduta dal balcone di una stanza dell'hotel mentre era in vacanza con le amiche.

Le autorità spagnole hanno subito chiuso il caso archiviandolo come balconing, un gioco nato proprio a Palma di Maiorca che consiste nel saltare da un balcone all'altro sotto l'effetto di droghe e alcol, filmati molte volte dagli amici. Era stato semplice chiudere il caso, per loro tutto corrispondeva esattamente a questo fenomeno.

I genitori di Martina però non ci hanno mai creduto e ogni giorno, andando sulla tomba della figlia, giovane studentessa genovese, le hanno promesso giustizia. La ragazza era in vacanza con le amiche, la prima vacanza da adulta. Erano andate per i locali quando hanno conosciuto quattro ragazzi di Arezzo.

I ragazzi avevano poi invitato le nuove conoscenti nelle loro camere e mentre le amiche erano andate a trovare Federico Basetti ed Enrico D'Antonio, Martina era stata quasi costretta a raggiungere nella camera 609 dell'hotel Santa Ana di Carrer Gavina Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi (ora 24 e 25 anni).

Da quella stanza Martina non è più uscita perché stata trovata qualche minuto più tardi giù dal balcone con slip e maglietta. La polizia spagnola ha subito detto che la ragazza aveva fumato uno spinello e qui, come racconta il padre Bruno a La Repubblica, sono scattati i dubbi della famiglia: "Ho capito che c'era qualcosa che non andava. Che stavano costruendo una storia ad arte".

Nel 2012 le indagini passano alla procura di Genova che chiama in qualità di testimoni Albertoni e Vanneschi. Qui la svolta: i due, pensando di non essere ascoltati, iniziano a scambiarsi confidenze compromettenti parlando di violenza sessuale. Il caso passa così ad Arezzo, i due ragazzi vengono indagati per omicidio colposo, omissione di soccorso e tentata violenza sessuale.

Oggi la riesumazione della salma della ragazza parla di una frattura alla mascella incompatibile con la caduta, graffi alle braccia e una strana abrasione sulla spalla.

Dopo 5 anni è impossibile fare l'esame del Dna mentre l'accusa è fortemente convinta che Martina avesse provato a fuggire dall'aggressione passando da un balcone all'altro e, perdendo l'equilibrio, sarebbe precipitata nel cortile dell'hotel.

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