La ragazza morì cadendo da un balcone per evitare lo stupro: lavori socialmente utili per i condannati
Luca Vanneschi ed Alessandro Albertoni, condannati in via definitiva per tentata violenza sessuale di gruppo a seguito della morte della giovane Martina Rossi, sono stati scarcerati: hanno da tempo ottenuto l'affidamento in prova ai servizi sociali
Martina Rossi cadde dalla finestra dell'hotel per scampare agli aggressori. I legali invocano il "concorso del danneggiato"
I legali dei due uomini condannati per la morte di Martina Rossi hanno richiesto una nuova perizia: secondo questa visione, la studentessa deceduta nel 2011 precipitando dal balcone di un hotel fu in parte responsabile della sua stessa morte, scavalcando incautamente la ringhiera nel sottrarsi al tentativo di violenza sessuale
A seguito della richiesta di risarcimento di 1,4 milioni di euro avanzata dai genitori della studentessa Martina Rossi ai due toscani condannati per tentata violenza sessuale, questi ultimi hanno citato in giudizio la proprietà dell'hotel di Maiorca dal quale la giovane precipitò perdendo la vita
Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, condannati nell'ottobre 2021 a tre anni per tentata violenza sessuale dopo la morte nel 2011 della studentessa Martina Rossi, si sono costituiti ieri al carcere di Arezzo: la sentenza della Cassazione non era ancora stata eseguita perchè entrambi avevano chiesto la messa in prova ai servizi sociali
Fra gli atleti premiati ogni anno dal Coni per meriti sportivi c'era anche Alessandro Albertoni, uno dei due condannati per la morte di Martina Rossi: la sezione aretina del Comitato Olimpico ha poi fatto retromarcia
I due ragazzi accusati dell'aggressione di Martina Rossi sono stati condannati a 3 anni di carcere per tentato stupro in Cassazione
Non è stato un suicidio, a stroncare la vita di Martina Rossi, la studentessa 23enne scomparsa nell'agosto 2011 precipitando da un balcone dove era in vacanza a Palma di Maiorca, in Spagna
I due imputati sono stati condannati a 3 anni di reclusione. I giudici del processo bis hanno accolto la richiesta della procura generale