Eternit, il processo bis finisce davanti alla Corte Costituzionale

Il gup ha sollevato una questione di inconstituzionalità: "L'imputato già giudicato per lo stesso reato"

Il parente di una delle vittime all'udienza a Torino
Il parente di una delle vittime all'udienza a Torino

È stato interrotto oggi il processo bis per il caso Eternit, con il giudice per l'udienza preliminale, Federica Bompieri, che ha sollevato una questione di costituzionalità, ottenendo che sulla questione aperta si pronunci la Consulta, prima che si vada avanti.

Una decisione, quella presa dal gup, basata sul concetto legale del ne bis in idem, che prevede l'impossibilità di svolgere due processi per lo stesso fatto. La prescrizione aveva già portato all'assoluzione di Stephan Schidheiny, imputato per disastro ambientale doloso.

In questo caso lo svizzero risponde di omicidio volontario, per la morte provocata da malattie da amianto di 258 persone. Intanto la procura di Torino ha deciso che contesterà altri 94 decessi. L'accusa sarà formalizzata se la Corte Costituzionale deciderà che il processo può riprendere.

Soddisfatta la difesa, che ha ricordato di

avere sollevato per prima la questione di costituzionalità. Lo ha detto Astolfo di Amato, uno dei due legali dell'imprenditore svizzero, aggiungendo che la scelta "conferma che questo è il nodo del processo".

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