Critica all'Occidente e disamina senza giri di parole sull'islam. Sappiamo quanto il pensiero di Oriana Fallaci, nell'ultima fase della sua opera letteraria, si sia concentrato su questi aspetti. E quelle due direttrici, accomunate da una visione strutturata e comune, hanno spesso viaggiato in parallelo nelle opere fallaciane. Senza alcuno conto, s'intende.
Adesso, con alcuni scritti inediti che iniziano a balzare sulle cronache, le disamine della giornalista possono essere attualizzate con modalità e sottolineature più incisive. Perché è il mondo, con la crisi afghana e gli effetti che quella tragedia sta portando in dote, oltre alla crisi del cristianesimo e della civiltà occidentale che permea un po'tutto il contesto contemporaneo, ad offrire ai ragionamenti della Fallaci assist continui e prolifici sotto il profilo delle previsioni. Quelle che possono essere considerate come azzeccate. Il tutto tramite una pubblicazione che è prevista per il prossimo anno. Per qualcuno, a farla breve, siamo nel campo delle "profezie" o comunque delle letture previsionali.
L'opera è intitolata "Oriana Fallaci inedita", mentre l'autore è il francescano Francesco Alfieri, che la Fallaci l'ha conosciuta eccome. Oltre il tumore che ha accomunato tanto esistenza del frate quanto quella della giornalista, si può intravedere una linea continua che passa dal rapporto che la scrittrice ha avuto con il cristianesimo nelle ultime fasi della sua esistenza. Non da credente, ma da aperta sostenitrice della necessità di tutelare l'identità cristiana-cattolica d'Europa. In un certo senso, da "ratzingeriana" convinta.
Non ci si stupisce poi molto, dunque, leggendo gli estratti del testo inedito che sono stati riportati su Libero nella mattinata odierna. Oggi, in virtù del disastro occidentale in Afghanistan, si fa un gran parlare della necessità d'instaurare un dialogo con i talebani, mentre la Fallaci, con ogni probabilità, avrebbe ricusato ogni ipotesi in merito e magari si sarebbe scandalizzata per le modalità del ritiro, oltre che per l'abbandono di quel popolo. "Voi - annotata la storica inviata fiorentina - siete un'offesa alla logica, voi siete un'offesa alla Ragione, voi siete un'offesa alla Verità, voi siete un'offesa alla Vita. Voi siete i veri sostenitori del culto della morte". Il riferimento è all'islam in maniera generalizzata. Ma la feroce critica, come premesso, è concatenata a quella sul declino occidentale.
Infatti la Fallaci, sempre in relazione alla religione islamica ed all'avvenire europeo, parlava di una "Europa vendutasi come una meretrice ai sultani, ai califfi, ai visir, ai lanzichenecchi del nuovo Impero Ottomano. Insomma l'Eurabia". Sono toni duri che la Fallaci dell'ultimo periodo ha spesso utilizzato. E giù pure con una serie di critiche dirette al dogma della dialettica obbligata che viene spesso ascritta alla gestione vaticana odierna, passando per le istituzioni sovranazionali, per l'"ecumenismo", per il "pacifismo", e per "l'umanitarismo". Parole di fuoco che avrebbero potuto incendiare, se pronunciate oggi, il dibattito attorno allo stato di salute del Vecchio continente, ma pure attorno quello degli Stati Uniti d'America. La fiorentina - questo è il succo della possibile attualizzazione - avrebbe tuonato con enfasi sulla fase odierna occidentale, che non avrebbe usufruito di troppi sconti, ad essere eufemistici.
Poi la parte "ecclesiologica" degli inediti, per così dire, tramite cui la Fallaci diagnosticava alla Chiesa cattolica una debolezza insita nelle opzioni culturali e strategiche preferite da i "preti". "Voi - annotava la giornalista in chiave storico-culturale - chiedete scusa per il Medioevo". E ancora: "Chiedete scusa per le Crociate. Il Medioevo fu un'epoca luminosa, un'epoca che sostenne e sviluppò la nostra civiltà, sia in campo culturale, artistico, filosofico, religioso. Le Crociate furono la risposta ai loro 11 settembre, alle loro invasioni".
Insomma, invece di presentare una rivalutazione di se stessa e delle proprie conquiste, la Chiesa cattolica, attratta dal pensiero debole, avrebbe finito per negare la propria storia.
La frase che forse meglio riassume quale fosse la visione della Fallaci in materia di salute fideistica è questa: "In Italia i primi a vendere il cristianesimo sono stati i preti (salvo eroiche eccezioni)". Non sarebbe stata l'unica a pensarla così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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