La Toscana che predica l'accoglienza, che dopo l'appello del governatore Enrico Rossi in cui si invitano i cittadini a ospitare i profughi nelle case private, prende le linee telefoniche d'assalto pur di averli in casa. Una regione generosa che non si tira indietro.
Eppure, contro i molti immigrati che verranno accolti un italiano viene sfrattato. È quanto successo ad Alice, 28 anni, mamma di due bambine: una di tre anni e l'altra di appena venti giorni. Quando ha ricevuto la terza notifica di sfratto lei, era in ospedale a partorire la sua seconda bambina.
Ora questa mamma, insieme al papà e a un’altra figlia di tre anni, si trova fuori di casa. La sua culla e il suo fasciatoio in strada, a Marina di Carrara, fuori dall’appartamento da cui è stata sfrattata.
La lunga e difficile giornata e' iniziata alle tre di ieri pomeriggio, con il provvedimento di sfratto esecutivo. Qualcuno forse si stupirà, qualcun altro no, nel sapere che il padrone di casa è Italo Vatteroni, ex assessore comunale dell’allora partito comunista negli anni Settanta e Ottanta.
La giovane mamma ha dovuto lasciare la casa, ma prima ha cercato di difendere il suo alloggio e le sue bambine con le unghie e con i denti. Ha provato a chiudersi in casa: sul posto sono arrivati polizia e carabinieri. L’ufficiale giudiziario è arrivato accompagnato dal fabbro che ha provveduto a cambiare la serratura dell’appartamento.
A quel punto mamma Alice si è sentita perduta: ha provato a rimanere in casa, anche a rientrarci, ma alla fine non ha potuto fare altro che uscire. Con la sua bambina in braccio (l’altra era già uscita con il papà perché aveva cominciato a piangere di fronte a tutto quel trambusto) e il fasciatoio accanto, sul marciapiede, davanti alla gente che rientrava nelle proprie abitazioni.
Una scena che ha suscitato grande scalpore non solo perchè il padrone di casa è stato un esponente di spicco della sinistra carrarese ma, soprattutto per la piccolina di appena venti giorni coinvolta in questa brutta vicenda.
Una storia delicatissima di cui ora si occuperanno i servizi sociali.Chissà se l'appartamento in cui fino a ieri abitava Alice sarà messo a disposizione dei "finti" profughi, e soprattutto qualcuno darà una mano a questa famiglia italiana? Speriamo.
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