Ennesimo atto di violenza a Taranto. Nella tarda serata di venerdì 6 dicembre, in pieno centro, un extracomunitario ha aggredito una donna e ha opposto resistenza agli agenti di Polizia intervenuti per difendere la vittima. A darne notizia è Arnaldo Di Michele, Segretario provinciale del Sindacato autonomo di Polizia (Sap) del capoluogo ionico. Secondo il sindacalista l'uso del taser avrebbe permesso di fermare subito l'aggressore, riducendo del tutto il contatto fisico. In questo modo si sarebbero evitati rischi sia per gli operatori che per lo stesso extracomunitario. Nella ricostruzione dell'accaduto fornita da Di Michele si percepisce una nota di rammarico per certi eventi, spesso complicati, che i poliziotti si trovano costretti a fronteggiare.
"I colleghi sono stati molto bravi, ma situazioni del genere non sono per nulla facili da gestire - afferma il Segretario provinciale - Per questo motivo chiediamo da sempre garanzie funzionali affinché noi poliziotti possiamo operare su strada in maniera sicura, garantendo la maggior efficacia del nostro servizio".
Le misure a cui si riferisce, oltre al già citato taser, non sono inattuabili. Telecamere su divise, auto di servizio e celle di sicurezza per operare in trasparenza, documentare attimo per attimo ogni intervento ed evitare denunce false e strumentali. "Siamo nel giusto e vogliamo metterci la faccia", così conclude il sindacalista. La realtà lavorativa dei tutori dell'Ordine, dati alla mano, non è affatto semplice. Stando a quanto emerso dall'analisi dell'osservatorio 'Sbirri Pikkiati' gli attacchi fisici causa di lesioni refertate agli operatori di polizia durante i controlli su strada, sono all'ordine del giorno. Ultimo, ma non ultimo, il deprecabile episodio verificatosi la scorsa settimana a Catania. I militari avevano bloccato nel rione San Cristoforo un diciottenne per la sua illecita attività di pusher. All'improvviso cinque agenti sono stati accerchiati da un gruppo composto da una ventina di amici del giovane che, dopo aver inveito contro di loro, li hanno picchiati selvaggiamente.
Secondo i dati dell'osservatorio 'Sbirri Pikkiati', il 47,8% delle violenze vengono commesse da extracomunitari. L'uso di alcool e stupefacenti ha poi un ruolo molto rilevante. In ben 743 attacchi (28,1%) l'aggressore è risultato ubriaco o drogato. Il triste record spetta all'arma dei Carabinieri (45,7% dei casi). Segue a ruota il corpo della Polizia di Stato (43%). Secondo l'Asaps - Associazione sostenitori amici polizia stradale - tutto ciò avviene nell'indifferenza.
A destare preoccupazione è la consapevolezza che l'autorità delle Forze dell'Ordine è fortemente venuta meno nella percezione collettiva, soprattutto da parte dei ragazzi. La stessa Associazione chiede a gran voce l'applicazione delle leggi che, benché apparentemente severe, talvolta vengono aggirate dai magistrati.
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