Fa 5mila foto sotto la gonna, i giudici: "Danno non provabile"

Per i giudici non c'è stata alcuna violenza: "Le donne sono rimaste completamente ignare di essere filmate"

Fa 5mila foto sotto la gonna, i giudici: "Danno non provabile"

Ha fotografato oltre 5mila donne sotto la gonna. Per farlo usava una macchina fotografica nascosta in un tubo di cartone. È stato pizzicato con le mani nella marmellata il 20 agosto 2013, in Stazione Centrale. Ieri, però, nonostante le innumerevoli prove è stata prosciolto da qualsiasi ipotesi di reato. I giudici del tribunale di Milano lo hanno, infatti, ritenuto innocente perché "il danno non è provabile" dal momento che le donne erano "ignare e anonime".

Come raccontato dal Corriere della Sera, quando la guardia è stata beccata a portare avanti la propria "passione per il cinema neorealista", i carabinieri hanno scoperto "un nascondiglio strutturato per preservare l’integrità del realismo delle scene filmate" e evitare che "una persona ripresa consapevolmente perda spontaneità". Tutto chiaro? Mica tanto. Il tribunale di Milano non è, infatti, riuscito a trovare una casella giuridica per punirlo dell'immorale vizietto. Secondo i giudici, infatti, il reato non comporta un danno dal momento che le donne "sono rimaste completamente ignare di essere filmate". Non solo. L'impossibilitatà di essere identificate "induce a ritenere non provato il nocumento arrecato dalla condotta" della guardia.

Per i giudici il guardone non può nemmeno essere punito per violenza privata dal momento che le 5mila donne non aveva "percezione

di essere state riprese". E quindi, sempre per le toghe, non sarebbe stata lesa la loro libertà psichica. Pertanto la guardia è stata assolta e si è evitata la condanna a due anni e anni mesi di carcere.

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