Bingo: gioco o cognome? Facebook la pensa come il dizionario e lo considera un "gioco d’azzardo con le carte, importato in Italia dai paesi anglosassoni, simile alla tombola" e solo per questo da bandire dalle home page e dai profili. Ma per Giovanni, tortonese di 28 anni, presidente di una squadra di rugby, Bingo è un cognome, il suo per l’esattezza. Curioso, particolare certo, ma comunque innocuo e assolutamente scollegato dal mondo del gioco. Eppure, ironia della sorte, questo è bastato, al tortonese, per vedersi bloccata la possibilità di iscriversi a Facebook con il suo vero nome e cognome: "Ci ho provato, ma mi è apparsa una scritta che mi impediva di procedere con la registrazione, e contestualmente mi è arrivata una e-mail che mi spiegava le ragioni: diceva che la filosofia di Facebook è quella di non incitare al gioco d’azzardo e Bingo quindi risultava parola sgradita". Giovanni allora ha modificato il suo cognome e optato per un anonimo “Binghese”, subito accettato da Facebook.
Dal team della “Community Operations” del social network, attivo 24 ore su 24 nell’analisi delle criticità che arrivano dagli utenti, spiegano che "sulle segnalazioni relative ai nomi, siamo costantemente impegnati a garantire che tutti i membri possano utilizzare i nomi autentici, quelli impiegati nella vita reale. Ciò rende le persone più responsabili e ci aiuta a rimuovere quegli account creati per scopi dannosi come molestie, frodi, rappresentazioni e incitamento all’odio".
Giovanni Bingo, alias “Binghese” , ci ha (ri)provato: "Dopo qualche anno, passato il clamore sui rischi del gioco d’azzardo di cui si è parlato molto in Italia, ho pensato di ritentare: ho mandato tutti i miei dati, i
documenti, ma nulla di fatto, allora ho spiegato che comunque sulle home page comparivano pubblicità di altri giochi, ma mi hanno risposto che in quei casi si tratta di soldi virtuali, non reali. Insomma Bingo non si può".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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