Fa il "digiuno purificatore". Italiana buddista grave

Una donna italiana, di 52 anni, ha rischiato di morire per un "digiuno purificatore" durante un ritiro spirituale in Cambogia

Fa il "digiuno purificatore". Italiana buddista grave

In gravissime condizioni dopo un "digiuno purificatore". Una donna italiana, di 52 anni, ha rischiato di morire per aver praticato un lungo digiuno buddista. La vicenda è accaduta a Siem Reap, una bellissima località della Cambogia tra le rovine Angkor Thom, presso cui la 52enne si era recata in ritiro spirituale. Dopo un ricovero d'emergenza al Royal Angkor International Hospital, sembrerebbe già in netta ripresa.

Aveva sposato in toto il culto della religione buddista, dalla venerazione delle divinità samsariche alla pratica meditativa dei mantra. Così una donna italiana, di 52 anni, aveva scelto di stravolgere completamente la sua vita per dedicarsi, anima e corpo, all'apprendimento di una delle dottrine ascetiche più antiche del mondo. Dunque, era partita alla volta di Siem Reap (Cambogia), terra di templi maestosi onoranti il profeta "prescelto" Siddharta Gautama, in cerca di un nuovo equilibrio spirituale. Ma quel viaggio non era finalizzato alla conoscenza puramente teorica dei precetti sacri originari, bensì alla sperimentazione fattiva di alcuni rituali catartici. Tra questi, il cosiddetto "digiuno purificatore" ovvero l'astinenza volontaria dal cibo, per un tempo limitato, utile a liberare la mente dal caos dei pensieri (non si tratta di una pratica obbligatoria, è bene sottolinearlo). Probabilmente preda di "un trip ascetico", suggestionato dall'amenità dei luoghi, la 52enne ha smesso di consumare qualunque alimento, cibo o bevanda, utile al nutrimento del corpo. Lo ha fatto in modo estremo, decidendo di barricarsi, per un tempo indefinito ,nel piccolo appartamento preso in affitto. Una decisione che, stando ai risvolti successivi, è costata cara la pelle.

Da un po'di giorni, né i familiari lontani né il proprietario dell'alloggio riuscivano a mettersi in contatto con la donna. Dunque, ragionevolmente allarmati dal silenzio, hanno deciso, in comune accordo, di rivolgersi alle autorità. Sono state necessarie delle vere e proprie indagini investigative coordinate dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) con il supporto della polizia locale, prima di scoprire cosa fosse successo.

Dopo lunghe ricerche, la 52enne è stata rinvenuta al chiuso della propria abitazione versante in condizioni di salute estreme.

Date le circostanze "limite", causate da un digiuno rigido e scellerato, è stato disposto il trasporto d'emergenza presso il vicino Royal Angkor International Hospital.

Dopo un lungo trattamento sanitario, la donna sembra in netta ripresa. Ai sanitari che l'hanno assistita ha dichiarato di aver praticato il digiuno con l'intento di "sacrificare la vita alla divinità".

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