Non c'è pace per Fabrizio Corona. A solo un anno dalla sua scarcerazione, l’ex re dei paparazzi è finito di nuovo in manette per decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano. Fabrizio sarebbe stato prelevato dagli agenti del Commissariato “Garibaldi Venezia” nel pomeriggio di lunedì 25 marzo e tradotto in carcere. Il giudice di Sorveglianza, Simone Luerti, gli ha contestato molteplici violazioni: il soggetto si sarebbe mostrato recalcitrante nei confronti delle restrizioni che gli erano state imposte. Nel dettaglio, tante delle apparizioni in televisione e partecipazioni a varie serate in giro per l’Italia non erano state autorizzate. Questi i motivi principali che hanno portato il magistrato alla decisione di sospendere l’affidamento terapeutico.
Dovranno passare 20 o 30 giorni prima che la Procura decida se revocare in modo definitivo l'affidamento o se concedergli una ulteriore possibilità. Corona si è spesso pubblicamente lamentato del modo in cui la Magistratura lo tenga sotto pressione, arrivando addirittura a dichiarare di essere un perseguitato. Due dei suoi amici più cari, attraverso i social, gli hanno fanno notare quanto egli sia in realtà contradditorio ed autodistruttivo.
Su Instagram il giornalista Carmelo Abbate gli dedica una lunga lettera dai toni molto duri: "Caro Fabrizio, sei un coglione. Ma non un coglione qualsiasi, tu sei un emerito coglione. Te lo dico nella tua lingua, così ci capiamo. È tutta colpa tua. Questa volta non hai nulla da rimproverare ai giudici, non hai nessuno contro cui puntare il dito. Sei riuscito a far incazzare perfino un santo come il giudice della Sorveglianza di Milano, Simone Luerti, che alla fine non ha avuto scelta“.
Un evento triste che lo manda su tutte le furie perché "penso tu sia un genio nel tuo campo, penso tu abbia delle qualità professionali fuori dal comune. E quelli come te non dovrebbero stare in carcere, non possono stare in carcere. Che danno, che spreco “.
Il giornalista dichiara di non aver ancora letto le carte relative al provvedimento, ma che razionalmente sapeva che, in brevissimo tempo, il percorso del suo amico avrebbe subito una pesante battuta d’arresto, e continua:“Questo finale lo hai scritto tu, con le tue stesse mani, giorno dopo giorno, violazione dopo violazione. Poi lo hai annunciato in tv, dai tuoi amici, da chi ti vuole bene, da chi ti sta sempre accanto e si espone da sempre per te. Chissà cosa hanno pensato nel momento in cui hai annunciato che tu, Fabrizio Corona, te ne fotti delle regole “. Successivamente chiude la sua epistola emettendo un giudizio molto severo: “Caro Fabrizio, non sei un uomo libero, sei un uomo che sarebbe dovuto rimanere in carcere, invece è stato affidato all’esterno. Se non capisci la differenza, se te ne fotti, se scegli di tornare dietro le sbarre, allora è un problema tuo “.
Sotto questo amaro sfogo è possibile leggere anche il commento di Gabriele Parpiglia, compagno di avventure di Fabrizio Corona che, al contrario di quello che si potrebbe pensare, non difende l’amico, ma lo accusa, anche se affettuosamente: “Non c’è nessun complotto. Ho letto tutto: carteggio e provvedimento. Mi dispiace in modo scioccante ma è così.
Non hai sbagliato una parola. Ha sbagliato Fabri. Che Dio lo protegga “. E continua: “Capisco tutto. Ma ci sono le carte da leggere. C’è un magistrato. C’è da far scendere il silenzio. Davvero. Questa volta. Davvero “.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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