"Faccio rapine per la coca" Il giudice lo manda a casa

Domiciliari con una fedina penale piena di rapine e risse nella perferia sud di Milano. Un 19enne egiziano "graziato" dal giudice

"Faccio rapine per la coca" Il giudice lo manda a casa

Domiciliari con una fedina penale piena di rapine e risse nella perferia sud di Milano. È questa la storia di un 19enne egiziano che dopo essre stato catturato dai poliziotti dal Commissariato Scalo Romana. L'ultima denuncia l'aveva ricevuta lo scorso 18 settembre quando ha tentato una rapina in un negozio di via Palmieri. Come riporta ilCorriere durante il tentativo di rapina l'egiziano ha puntato la pistola contro il commerciante, ma all'improvviso il caricatore è scivolato sul pavimento. Da qui la fuga del malvivente e la denuncia del negoziante. L'egiziano ha alle spalle precedenti per spaccio, porto d'armi e furto. Un curriculum che non è bastato per spedirlo in galera. Immediatamente è scattata la caccia all'uomo da parte degli agenti. Una volta rintracciato l'egiziano ha affermato: "Della rapina in via Palmieri non so niente... Però vi dico che sono uno dei due autori della rapina la mattina del 26 settembre al bar-tabaccheria di Giovanni da Cermenate. Non ero mai entrato prima in quel negozio: mi era stato indicato da alcune persone come obiettivo agevole. Ho trascorso la notte sui Navigli con un amico. Intorno alle sei stavano rientrando e ci siamo passati davanti. Eravamo sotto l’effetto della cocaina. Siamo andati a prendere una pistola che avevo nascosto nel cortile di casa. Sono entrato nel bar-tabaccheria e ho puntato la pistola contro il cinese dietro il bancone. C’era un cliente, beveva il caffè. È entrato il mio complice e mentre tenevo sotto tiro il cinese mi sono accorto che suo padre aveva reagito e il mio complice era in difficoltà. Abbiamo avuto una colluttazione... Io non dormo più a casa. A volte vado in albergo, a volte dove capita. Le rapine le faccio per non gravare sui miei genitori e perché faccio uso di cocaina. Chi è il complice non ve lo dico".

Secondo gli inquirenti, sempre secondo quanto riporta ilCorriere, si tratterebbe di una vera e propria banda. La "banda dello Stadera". Ma non è bastato per mandarlo in galera. L'egiziano ha ottenuto i domiciliari. Il giudice ha ritenuto opportuno dargli un'altra possibilità.

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