Un tentativo di truffa in massa, quello messo in atto da ben duecento somali denunciati alla Procura della Repubblica di Gorizia per aver avviato procedure di ricongiungimento familiare grazie all'uso di documenti falsi.
Come racconta il quotidiano triestino Il PIccolo, gli agenti della squadra mobile del capoluogo isontino hanno denunciato praticamente tutti i somali insediatisi nel territorio di Monfalcone, rei di aver provato a farsi raggiungere dai connazionali residenti all'estero tramite vere o presunte relazioni di parentela.
"Tutto parte dai sospetti innescati dall’incremento improvviso e anomalo di presenze di cittadini di nazionalità somala a Monfalcone nel 2014 - ha spiegato in conferenza stampa Claudio Culot, il capo della mobile -. Si trattava di persone provenienti da altre città d’Italia, giunte qui clandestinamente e poi riconosciute come rifugiati. Perché hanno scelto Monfalcone per la condotta illecita? Perché in quella città ci si “confonde” meglio visto l’alto numero di immigrati".
I somali avrebbero fatto giungere fotocopie false di documenti tramite un'agenzia per il disbrigo delle pratiche che peraltro è chiusa e non operativa da tempo.
Sfruttando l'invio telematico dei documenti, gli africani evitavano di comparire di persona allo sportello e potevano così mettere in atto la propria truffa. Almeno fino all'intervento degli agenti della Mobile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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