Il patron di Eataly, Oscar Farinetti, ha reso noto che la sua azienda intende "adottare" il Cenacolo di Leonardo da Vinci. In che modo? Finanziando parte dei lavori di restauro del capolavoro del genio toscano. Apriti cielo. Il Codacons va su tutte le furie, e in comunicato stampa scrive: "Vogliamo capire a quali condizioni Farinetti finanzierà il progetto, e quale sarà il ritorno economico per Eataly – spiega l’Associazione – L’intervento delle mani dei privati su beni che appartengono al patrimonio culturale dell’umanità, come il capolavoro di Leonardo Da Vinci, è un aspetto delicatissimo e sempre spinoso: per tale motivo abbiamo deciso di presentare una istanza d’accesso al Ministero dei beni culturali e alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano, per visionare l’accordo siglato con Eataly e verificarne tutte le condizioni."
"Non accetteremo in nessun caso - tuona il Codacons - una “privatizzazione” de L’Ultima cena di Leonardo e, in caso di clausole sproporzionate e condizioni svantaggiose per la collettività, non esiteremo a ricorrere al Tar".
È evidente che Farinetti avrà un ritorno di immagine. Ma è una colpa? Il Corriere della sera scrive che l'imprenditore userà questo slogan per presentare l'adozione: "Una cena così non te la puoi perdere". Forse è questa frase - e le possibili implicazioni commerciali - ad aver fatto insospettire l'associazione dei consumatori?
Difficile, però, parlare di privatizzazione. Prima di tutto perché il bene è e resterà (ci mancherebbe altro) demaniale. Inoltre Farinetti non pagherà l'intero importo per il restauro, ma solo una parte. Un milione e 200mila euro in tre anni arriveranno dallo Stato. Circa 500mila euro per due anni, invece, giungeranno dal privato.
Il progetto permetterà di rendere più "pulita" l'aria respirabile all'interno del Cenacolo, cercando al contempo, nei limiti del possibile, di accontentare un numero maggiore di visitatori: oggi il limite è di 1320 viste al giorno, per un totale di 400mila all'anno, ma le richieste sono di quasi 2 milioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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